Una donna apre un vecchio baule e scopre indizi allettanti su un parente ormai morto da tempo: sarebbe stato un assassino seriale, che si aggirava minaccioso per le strade di New York negli ultimi anni dell’Ottocento. Un appassionato di birra riceve da un suo vicino la ricetta originale della Brown’s Ale, recuperata decenni prima tra le macerie del vecchio birrificio - proprio lo stesso edificio in cui la bandiera a stelle e strisce fu cucita nel 1813. Uno studente compra un panino chiamato Last American Pirate (L’ultimo pirata americano) e scopre la storia a lungo dimenticata di Edward Owens, che terrorizzò Chesapeake Bay negli anni settanta del XIX secolo.
Queste storie hanno due cose in comune: sono state costruite su misura per ottenere un successo virale in rete. E sono tutte false.
Ciascun racconto è stato accuratamente confezionato ad arte da studenti della George Mason University che frequentavano il corso di T. Mills Kelly Lying about the Past[1] (Mentire sul passato). Le loro bravate non solo rimasero impunite, ma vennero addirittura incoraggiate dal loro professore. Quattro anni fa alcuni studenti crearono una pagina Wikipedia dettagliando tutte le imprese di Edward Owens, e beffando con successo gli editor del sito.
Quest’anno, però, un gruppo di studenti ha commesso l’errore di lanciare la beffa su Reddit[2]. Quello che hanno imparato in corso d’opera è una lezione per chiunque decida di usare internet per reperire informazioni.
La prima volta che Kelly tenne il corso, nel 2008, i suoi studenti confezionarono la storia di Edward Owens mettendo insieme dati tratti da vite reali con spudorate falsificazioni. Crearono video su Youtube[3], intervistarono esperti[4], scannerizzarono e trascrissero fonti documentarie[5] fondamentali, e redassero una pagina di Wikipedia per onorare la memoria di Owens. La favola romantica di un pirata che esercitava il proprio mestiere nella baia di Chesapeake risultò toccante, e ben presto fu pubblicata sul blog americano di cultura popolare di USA Today. Quando Kelly annunciò la bufala[6] alla fine del semestre molti ne furono divertiti, plaudendo alle sue innovazioni pedagogiche. Molti altri erano furiosi.
I critici denunciarono[7] la creazione di pagine finte su Wikipedia, definendola vandalismo digitale. «Cose come queste mi irritano veramente tanto», chiosava inferocito[8] il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, sostenendo che una cosa del genere è paragonabile al gettare spazzatura per le strade per vedere se la comunità è ben disposta a tenerle pulite. Ma l’indignazione potrebbe essere stata aggravata dalle debolezze che il progetto ha messo a nudo. Wikipedia lavora sulla presunzione di buona fede. Determinati collaboratori, dalle aziende di pubbliche relazioni fino agli attivisti e ai burloni[9], spesso se ne approfittano, per inserire informazioni che vogliono far diventare di dominio pubblico.
L’ampiezza tentacolare di Wikipedia, con quasi quattro milioni di voci nella sola lingua inglese, dimostra che anche se la qualità rimane alta, molti di questi tentativi potrebbero andare a buon fine.
Lo scorso gennaio, visto che stava preparando il suo prossimo corso, il professor Kelly lanciò un avvertimento alla rete. Mise in rete il suo programma e informò che molto probabilmente la sua nuova classe - più numerosa della precedente - avrebbe lavorato su due diverse falsificazioni. Disse al suo pubblico che dovevano considerarsi “doppiamente avvisati”.
Quella volta, nel corso si decise di non creare nessuna voce falsa in Wikipedia. Fu usato invece uno stratagemma un po’ più insidioso, creando o approfondendo articoli di Wikipedia con estrema osservanza dei fatti, e usando poi le proprie pagine web personali per cucire insieme informazioni vere e renderle elaborate invenzioni.
Un gruppo prese ispirazione dal fatto[10] che la prima bandiera degli Stati Uniti, la Star-Spangled Banner[11] originale, venne cucita sul pavimento della Brown’s Brewery[12] a Baltimora. Il gruppo decise che una così bella storia meritava una birra tutta sua. Imbastirono una storia sulla scoperta della vecchia ricetta utilizzata da Brown per produrre la propria birra, crearono il sito BeerOf1812.com[13], costruirono la pagina Wikipedia del birrificio[14] e twittarono il tutto nei propri feed Twitter. Nessuno sospettò che c’era qualcosa di falso. Anzi la notizia fu ignorata. Riuscirono a prendere in giro un benintenzionato dj di Washington DC, ma per il resto l’imbroglio fu un insuccesso.
Il secondo gruppo confezionò la storia dell’omicida seriale Joe Scafe. Utilizzando gli archivi dei quotidiani, gli studenti identificarono quattro donne effettivamente assassinate a New York tra il 1895 e il 1897, tutte vittime di crimini simili tra di loro. Quindi costruirono articoli sulle vittime su Wikipedia, seguendo scrupolosamente le regole del sito. Architettarono una elaborata storia[15] della scoperta, e crearono le immagini relative al contenuto del baule. Poi, la classe si preparò a lanciare la notizia al mondo ignaro. Uno studente, spacciandosi per Lisa Quinn, entrò in Reddit, il popolare social network dedicato alle notizie, e postò la seguente accattivante domanda[16]: «Visitatori di Reddit, per favore inviatemi le vostre opinioni: pensate che mio zio Joe fosse solo strano oppure era forse un assassino?» Il post radunò molto presto un pubblico. I redditors andarono a pescare le pagine Wikipedia dedicate alle vittime, una delle quali riportava delle riflessioni contenute in un quotidiano dell’epoca secondo il quale l’assassino era la stessa persona che aveva sconvolto Londra con i suoi raptus omicidi. «Il giorno che Reddit acchiappò Jack lo Squartatore!» esultava un redditor[17]. «Voglio vedere questi casi riaperti subito!» scriveva un altro[18]. «Siii! Beccati questa, Digg!» scrisse un terzo[19].
Ma a un altro redditor occorsero appena ventisei minuti per chiamare fallo[20], dopo aver notato quanto fossero recenti le voci su Wikipedia. Altri gli si unirono ben presto, smontando l’intero racconto. Le sbiadite pagine di giornale avevano l’aria di essere state invecchiate artificialmente. Gli articoli su Wikipedia erano stati postati e aggiornati da un piccolo gruppo di nuovi utenti. Il ritrovamento di documenti in un antico baule sembrò fin troppo comodo. E perché Lisa era stata tanto saggia da chiedere il parere del popolo di Reddit, ma non abbastanza da cercare i nomi su Google e trovarsi da sé i riferimenti su Wikipedia? La bufala aveva richiesto mesi di pianificazione, ma erano bastati pochi minuti per trasformarla in un fallimento.
Perché la burla aveva avuto successo nel 2008 e non nel 2012? Se è possibile persuadere migliaia di utenti della rete che Facebook è stato inventato da Abramo Lincoln[21], di certo il potenziale insito nelle bufale virali resta intatto.
Una risposta risiede nella struttura delle diverse comunità che vivono su internet. Wikipedia ha una comunità debole, ma centralizza lo scambio di informazioni. Conta su un numero ristretto di autori estremamente attivi, ma la partecipazione è in calo[22], e molti utenti si sentono poco partecipi dei contenuti. E anche se tutti vedono le stesse informazioni, gli aggiornamenti avvengono su una pagina separata e le discussioni sull’affidabilità su di un’altra, cosa che isola l’utente medio dai dubbi che potrebbero venire espressi.
Facebook, il social network in cui ha preso il volo la bufala su Lincoln, ha comunità molto forti ma decentralizza lo scambio di informazioni. È altamente probabile che gli amici possano scambiare contenuti e correggere eventuali errori, ma quelle correzioni non raggiungeranno altri utenti che condividono o visualizzano gli stessi contenuti. Reddit, al contrario, costruisce la propria robusta comunità intorno allo scambio centralizzato di informazioni. La discussione non è un’attività separata, ma costituisce il sine qua non del sito. Quando un utente espresse i propri dubbi, gli altri si unirono a lui e aumentarono rapidamente di numero.
Ma un’altra e più avvincente risposta ha a che vedere con il concetto di fiducia. Gli studenti di Kelly, come tutti i bravi falsari, costruirono le proprie storie su piccoli convincenti dettagli per dar loro una patina di verità. Alla fine, però, il loro scopo non era tanto avere successo assemblando storie plausibili quanto approfittarsi della fiducia dei loro bersagli, inducendoli ad abbassare la guardia. Molti di noi valutano le discussioni, almeno in fase iniziale, valutando coloro che le generano. Gli studenti di Kelly costruirono i loro blog parlando in maniera convincente in prima persona, e ribatterono con forza agli scettici. Coloro che erano inclini a mettere in dubbio le storie vennero costretti a dubitare dei loro autori. Inserirono articoli di Wikipedia giocando sulla credibilità del sito. E presero di mira delle comunità molto specifiche: gli “amanti della birra di Baltimora” e Reddit.
E questo è il punto in cui le cose andarono storte. Se gli amanti della birra di Baltimora formano una comunità coesa, la classe di Kelly non riuscì a raggiungerla. E anche se molte comunità trattano i propri membri con gentile cortesia, Reddit si fa un vanto di separare il grano dalla pula. Si affida al giudizio collettivo dei propri membri, che cliccano sulle frecce poste accanto ai contributi, portando in alto contenuti perspicaci e interessanti e squalificando quelli di qualità inferiore. Anche Kelly ammette di essere rimasto colpito dal modo in cui i redditor avevano «coordinato i frammenti collettivi di conoscenza esperta per arrivare a una conclusione in ampia parte corretta». È dura cercare di truffare Reddit.
L’anello debole, ovviamente, erano gli articoli di Wikipedia. Inizialmente i redditor non presero in considerazione il loro contenuto, né identificarono eventuali errori; si concentrarono sulla loro recente creazione. L’intera faccenda dava l’impressione che ci fosse qualcuno che cercava con troppo impegno di attirare l’attenzione. La classe di Kelly utilizzò l’immaginaria Lisa Quinn per dare un volto credibile alle proprie invenzioni. Quando la stessa Quinn cominciò a sembrare sospetta, non ci volle molto perché l’intera truffa fosse smascherata.
Se in tutto ciò c’è una semplice lezione da imparare è che le bufale tendono a prosperare nelle comunità che esibiscono livelli di fiducia elevati. Ma su internet, dove le identità sono malleabili e incerte, tutti noi faremmo bene a peccare per eccesso di scetticismo.
A volte, perfino un apparente fallimento può nascondere un successo sottostante. Gli studenti potranno aver mancato di portare a segno una bufala spettacolare, ma hanno sicuramente imparato moltissimo mentre la costruivano. Kelly pone la questione nel proprio programma: «Per quale ragione dovrei elaborare un corso che sia contemporaneamente uno studio sulle bufale storiche e abbia anche lo specifico obiettivo di promuovere una bugia (o due) che riguarda il passato?»
Kelly spiega[23] che la sua speranza è plasmare i propri studenti migliorandone «le capacità di consumatori dell’informazione storica» e, allo stesso tempo, «rendere il tutto un po’ più leggero» in contrasto con l’approccio «fin troppo compassato» all’argomento.
Difende[24] il proprio approccio creativo all’insegnamento dei meccanismi del mestiere di storico, e si ripropone di convertire il corso trasformandolo da sperimentale a regolare.
Questo contorto racconto ha anche una coda interessante. Il gruppo che faceva ricerche sulla Brown’s Brewery ha scoperto che la targa posta davanti alla bandiera a stelle e strisce nel National Museum of American History riporta un nome anacronistico dell’edificio in cui questa venne cucita. Hanno scritto al museo affinché l’errore fosse corretto. Per quegli studenti, alla fine, falsificare i dati storici potrebbe rivelarsi meno gratificante che correggerli.
Fonte originale: 2012/05/how-the-professor-who-fooled-wikipedia-got-caught-by-reddit/257134/
Traduzione di Fara Di Maio
Ha collaborato Giulia Frattini
Queste storie hanno due cose in comune: sono state costruite su misura per ottenere un successo virale in rete. E sono tutte false.
Ciascun racconto è stato accuratamente confezionato ad arte da studenti della George Mason University che frequentavano il corso di T. Mills Kelly Lying about the Past[1] (Mentire sul passato). Le loro bravate non solo rimasero impunite, ma vennero addirittura incoraggiate dal loro professore. Quattro anni fa alcuni studenti crearono una pagina Wikipedia dettagliando tutte le imprese di Edward Owens, e beffando con successo gli editor del sito.
Quest’anno, però, un gruppo di studenti ha commesso l’errore di lanciare la beffa su Reddit[2]. Quello che hanno imparato in corso d’opera è una lezione per chiunque decida di usare internet per reperire informazioni.
La prima volta che Kelly tenne il corso, nel 2008, i suoi studenti confezionarono la storia di Edward Owens mettendo insieme dati tratti da vite reali con spudorate falsificazioni. Crearono video su Youtube[3], intervistarono esperti[4], scannerizzarono e trascrissero fonti documentarie[5] fondamentali, e redassero una pagina di Wikipedia per onorare la memoria di Owens. La favola romantica di un pirata che esercitava il proprio mestiere nella baia di Chesapeake risultò toccante, e ben presto fu pubblicata sul blog americano di cultura popolare di USA Today. Quando Kelly annunciò la bufala[6] alla fine del semestre molti ne furono divertiti, plaudendo alle sue innovazioni pedagogiche. Molti altri erano furiosi.
I critici denunciarono[7] la creazione di pagine finte su Wikipedia, definendola vandalismo digitale. «Cose come queste mi irritano veramente tanto», chiosava inferocito[8] il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, sostenendo che una cosa del genere è paragonabile al gettare spazzatura per le strade per vedere se la comunità è ben disposta a tenerle pulite. Ma l’indignazione potrebbe essere stata aggravata dalle debolezze che il progetto ha messo a nudo. Wikipedia lavora sulla presunzione di buona fede. Determinati collaboratori, dalle aziende di pubbliche relazioni fino agli attivisti e ai burloni[9], spesso se ne approfittano, per inserire informazioni che vogliono far diventare di dominio pubblico.
L’ampiezza tentacolare di Wikipedia, con quasi quattro milioni di voci nella sola lingua inglese, dimostra che anche se la qualità rimane alta, molti di questi tentativi potrebbero andare a buon fine.
Lo scorso gennaio, visto che stava preparando il suo prossimo corso, il professor Kelly lanciò un avvertimento alla rete. Mise in rete il suo programma e informò che molto probabilmente la sua nuova classe - più numerosa della precedente - avrebbe lavorato su due diverse falsificazioni. Disse al suo pubblico che dovevano considerarsi “doppiamente avvisati”.
Quella volta, nel corso si decise di non creare nessuna voce falsa in Wikipedia. Fu usato invece uno stratagemma un po’ più insidioso, creando o approfondendo articoli di Wikipedia con estrema osservanza dei fatti, e usando poi le proprie pagine web personali per cucire insieme informazioni vere e renderle elaborate invenzioni.
Un gruppo prese ispirazione dal fatto[10] che la prima bandiera degli Stati Uniti, la Star-Spangled Banner[11] originale, venne cucita sul pavimento della Brown’s Brewery[12] a Baltimora. Il gruppo decise che una così bella storia meritava una birra tutta sua. Imbastirono una storia sulla scoperta della vecchia ricetta utilizzata da Brown per produrre la propria birra, crearono il sito BeerOf1812.com[13], costruirono la pagina Wikipedia del birrificio[14] e twittarono il tutto nei propri feed Twitter. Nessuno sospettò che c’era qualcosa di falso. Anzi la notizia fu ignorata. Riuscirono a prendere in giro un benintenzionato dj di Washington DC, ma per il resto l’imbroglio fu un insuccesso.
Il secondo gruppo confezionò la storia dell’omicida seriale Joe Scafe. Utilizzando gli archivi dei quotidiani, gli studenti identificarono quattro donne effettivamente assassinate a New York tra il 1895 e il 1897, tutte vittime di crimini simili tra di loro. Quindi costruirono articoli sulle vittime su Wikipedia, seguendo scrupolosamente le regole del sito. Architettarono una elaborata storia[15] della scoperta, e crearono le immagini relative al contenuto del baule. Poi, la classe si preparò a lanciare la notizia al mondo ignaro. Uno studente, spacciandosi per Lisa Quinn, entrò in Reddit, il popolare social network dedicato alle notizie, e postò la seguente accattivante domanda[16]: «Visitatori di Reddit, per favore inviatemi le vostre opinioni: pensate che mio zio Joe fosse solo strano oppure era forse un assassino?» Il post radunò molto presto un pubblico. I redditors andarono a pescare le pagine Wikipedia dedicate alle vittime, una delle quali riportava delle riflessioni contenute in un quotidiano dell’epoca secondo il quale l’assassino era la stessa persona che aveva sconvolto Londra con i suoi raptus omicidi. «Il giorno che Reddit acchiappò Jack lo Squartatore!» esultava un redditor[17]. «Voglio vedere questi casi riaperti subito!» scriveva un altro[18]. «Siii! Beccati questa, Digg!» scrisse un terzo[19].
Ma a un altro redditor occorsero appena ventisei minuti per chiamare fallo[20], dopo aver notato quanto fossero recenti le voci su Wikipedia. Altri gli si unirono ben presto, smontando l’intero racconto. Le sbiadite pagine di giornale avevano l’aria di essere state invecchiate artificialmente. Gli articoli su Wikipedia erano stati postati e aggiornati da un piccolo gruppo di nuovi utenti. Il ritrovamento di documenti in un antico baule sembrò fin troppo comodo. E perché Lisa era stata tanto saggia da chiedere il parere del popolo di Reddit, ma non abbastanza da cercare i nomi su Google e trovarsi da sé i riferimenti su Wikipedia? La bufala aveva richiesto mesi di pianificazione, ma erano bastati pochi minuti per trasformarla in un fallimento.
Perché la burla aveva avuto successo nel 2008 e non nel 2012? Se è possibile persuadere migliaia di utenti della rete che Facebook è stato inventato da Abramo Lincoln[21], di certo il potenziale insito nelle bufale virali resta intatto.
Una risposta risiede nella struttura delle diverse comunità che vivono su internet. Wikipedia ha una comunità debole, ma centralizza lo scambio di informazioni. Conta su un numero ristretto di autori estremamente attivi, ma la partecipazione è in calo[22], e molti utenti si sentono poco partecipi dei contenuti. E anche se tutti vedono le stesse informazioni, gli aggiornamenti avvengono su una pagina separata e le discussioni sull’affidabilità su di un’altra, cosa che isola l’utente medio dai dubbi che potrebbero venire espressi.
Facebook, il social network in cui ha preso il volo la bufala su Lincoln, ha comunità molto forti ma decentralizza lo scambio di informazioni. È altamente probabile che gli amici possano scambiare contenuti e correggere eventuali errori, ma quelle correzioni non raggiungeranno altri utenti che condividono o visualizzano gli stessi contenuti. Reddit, al contrario, costruisce la propria robusta comunità intorno allo scambio centralizzato di informazioni. La discussione non è un’attività separata, ma costituisce il sine qua non del sito. Quando un utente espresse i propri dubbi, gli altri si unirono a lui e aumentarono rapidamente di numero.
Ma un’altra e più avvincente risposta ha a che vedere con il concetto di fiducia. Gli studenti di Kelly, come tutti i bravi falsari, costruirono le proprie storie su piccoli convincenti dettagli per dar loro una patina di verità. Alla fine, però, il loro scopo non era tanto avere successo assemblando storie plausibili quanto approfittarsi della fiducia dei loro bersagli, inducendoli ad abbassare la guardia. Molti di noi valutano le discussioni, almeno in fase iniziale, valutando coloro che le generano. Gli studenti di Kelly costruirono i loro blog parlando in maniera convincente in prima persona, e ribatterono con forza agli scettici. Coloro che erano inclini a mettere in dubbio le storie vennero costretti a dubitare dei loro autori. Inserirono articoli di Wikipedia giocando sulla credibilità del sito. E presero di mira delle comunità molto specifiche: gli “amanti della birra di Baltimora” e Reddit.
E questo è il punto in cui le cose andarono storte. Se gli amanti della birra di Baltimora formano una comunità coesa, la classe di Kelly non riuscì a raggiungerla. E anche se molte comunità trattano i propri membri con gentile cortesia, Reddit si fa un vanto di separare il grano dalla pula. Si affida al giudizio collettivo dei propri membri, che cliccano sulle frecce poste accanto ai contributi, portando in alto contenuti perspicaci e interessanti e squalificando quelli di qualità inferiore. Anche Kelly ammette di essere rimasto colpito dal modo in cui i redditor avevano «coordinato i frammenti collettivi di conoscenza esperta per arrivare a una conclusione in ampia parte corretta». È dura cercare di truffare Reddit.
L’anello debole, ovviamente, erano gli articoli di Wikipedia. Inizialmente i redditor non presero in considerazione il loro contenuto, né identificarono eventuali errori; si concentrarono sulla loro recente creazione. L’intera faccenda dava l’impressione che ci fosse qualcuno che cercava con troppo impegno di attirare l’attenzione. La classe di Kelly utilizzò l’immaginaria Lisa Quinn per dare un volto credibile alle proprie invenzioni. Quando la stessa Quinn cominciò a sembrare sospetta, non ci volle molto perché l’intera truffa fosse smascherata.
Se in tutto ciò c’è una semplice lezione da imparare è che le bufale tendono a prosperare nelle comunità che esibiscono livelli di fiducia elevati. Ma su internet, dove le identità sono malleabili e incerte, tutti noi faremmo bene a peccare per eccesso di scetticismo.
A volte, perfino un apparente fallimento può nascondere un successo sottostante. Gli studenti potranno aver mancato di portare a segno una bufala spettacolare, ma hanno sicuramente imparato moltissimo mentre la costruivano. Kelly pone la questione nel proprio programma: «Per quale ragione dovrei elaborare un corso che sia contemporaneamente uno studio sulle bufale storiche e abbia anche lo specifico obiettivo di promuovere una bugia (o due) che riguarda il passato?»
Kelly spiega[23] che la sua speranza è plasmare i propri studenti migliorandone «le capacità di consumatori dell’informazione storica» e, allo stesso tempo, «rendere il tutto un po’ più leggero» in contrasto con l’approccio «fin troppo compassato» all’argomento.
Difende[24] il proprio approccio creativo all’insegnamento dei meccanismi del mestiere di storico, e si ripropone di convertire il corso trasformandolo da sperimentale a regolare.
Questo contorto racconto ha anche una coda interessante. Il gruppo che faceva ricerche sulla Brown’s Brewery ha scoperto che la targa posta davanti alla bandiera a stelle e strisce nel National Museum of American History riporta un nome anacronistico dell’edificio in cui questa venne cucita. Hanno scritto al museo affinché l’errore fosse corretto. Per quegli studenti, alla fine, falsificare i dati storici potrebbe rivelarsi meno gratificante che correggerli.
Fonte originale: 2012/05/how-the-professor-who-fooled-wikipedia-got-caught-by-reddit/257134/
Traduzione di Fara Di Maio
Ha collaborato Giulia Frattini