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Io e il CICAP: dal pendolino alle medicine alternative
Sono vostro socio da molti anni (non ricordo quanti), anche se non sono mai stato un socio attivo. Mi ritengo tuttavia un fondatore "occulto" del CICAP. Ero giovane studente in Medicina a Padova (mi sono laureato nel 1979) e certamente oltre allo studio ci piaceva divertirci. Abbiamo così cominciato a giocare con pendolini per predire il futuro e bicchierini per metterci in contatto con i trapassati.Subito però il mio animo scettico ha preso il sopravvento: non riuscivo a spiegarmi perché pendolino e bicchierino si muovessero nonostante la mia mano ferma. Ho quindi pensato che se avessi veramente avuto il "fluido" sarei riuscito ugualmente a trasmetterlo per contatto. Ho quindi appeso il pendolino ad una matita tra due pile di libri e solo toccato il filo con le dita: non si muoveva più nulla!!!! (ancora oggi riesco a muoverlo in qualsiasi direzione senza apparenti movimenti della mano). Con il bicchierino stessa cosa: ho invertito il foglio con lettere e numeri e solo io che partecipavo alla seduta sapevo a che cosa corrispondevano i numeri messi da me sopra con quelli sotto: nessun spirito contattabile! 24 anni fa, poi, mi trovavo a Lourdes per assistere agli ammalati in pellegrinaggio. Nel mio stesso gruppo si trovava una signora anziana di Bassano del Grappa, "pranoterapeuta", che ha cominciato a tastarmi le mani e a dirmi che avevo dei poteri straordinari. Io facevo la mia reperibilità in ambulatorio, ed ho ceduto alla tentazione: ho cominciato ad imporre le mani. In tre giorni avevo la fila di gente che veniva a cercarmi e ricordo un signore che mi ha detto che gli ho fatto passare il mal di testa che aveva da dieci anni: la mia carriera pranoterapeutica si è però conclusa in Francia.
Un ultimo contatto con le medicine alternative è stato quando mi hanno presentato un "santone" che aveva inventato delle macchine per magnetoterapia che erano in grado di "riorientare le cellule" anche neoplastiche modificando la sequenza genetica. Mi hanno chiesto di fare il direttore sanitario dell'ambulatorio, ma quando ho detto loro che avrei chiesto l'autorizzazione al mio ordine professionale sono scomparsi. Ho poi saputo che quelle macchine erano addirittura pericolose ed il santone era stato denunciato.
Oggi faccio il Medico di Medicina Generale e spesso ci dobbiamo scontrare con terapie a dir poco non convenzionali; a volte è duro privare i nostri pazienti, in situazioni disperate e terminali, anche della speranza, ma trovo ugualmente tragico che ci sia chi si arricchisce in condizioni gravi. Molto spesso in certe condizioni i malati vengono abbandonati anche dalla medicina ufficiale perché non più ritenuta utile e\o efficace.
In questa ottica mi piacerebbe eseguire un sondaggio attorno al mondo delle medicine alternative nei nostri ambulatori, inizialmente rivolto ai medici di Medicina generale della mia USL e\o provincia, con l'appoggio del mio ordine professionale. Certo non sono in grado di farlo da solo, ma avrei bisogno di qualcuno che mi aiutasse in questa iniziativa.
Vi ringrazio per l'ospitalità che vorrete darmi.
dott. Enrico Professione
Vicenza
Risponde Fara Di Maio
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’esperienza del nostro lettore e socio CICAP, anche se abbiamo purtroppo dovuto tagliare la sua lunga e interessante lettera per motivi di spazio.
Se qualcuno desidera contattarlo in merito alla proposta da lui avanzata, può farlo tramite la nostra Redazione.
Ne approfittiamo per invitare ancora i nostri lettori a raccontarci la loro esperienza con il CICAP e il mondo scettico.
Kydos: la pallina magnetica
Sono un abbonato da molti anni alla Rivista e ho partecipato anche a qualche Congresso del CICAP. La premessa per chiarire che non sono un credulone e che il mio scetticismo su tutto ciò che non risponde alla normalità è di vecchissima data.Vorrei un Vostro parere sulla pallina magnetica KYDOS che viene venduta a caro prezzo e che pare avere veramente alcune caratteristiche speciali decantate dal foglietto illustrativo. Ci sono persone che conosco che la usano essendone entusiaste e non mi sembrano creduloni. In pratica l'acqua fatta scorrere sulla pallina (o con la pallina lasciata nel secchio pieno d'acqua) acquisisce un potere pulente potenziato tanto da non richiedere alcun detersivo per pulire vetri, divani, automobili. Per il bucato, l'igiene personale ecc. si ottengono gli stessi risultati con quantità di detergenti dimezzate.
Ho letto l'articolo in cui vi occupavate di un'altra pallina "magica"; questa è diversa, la superficie è liscia ed è fortemente magnetica. Non è possibile che le qualità della pallina siano dovute al fatto che la molecola dell'acqua è un dipolo elettrico e che il campo magnetico della pallina riesca ad orientare le molecole dell'acqua con le quali è in contatto migliorando in qualche modo la sua capacità di pulire?
Mi piacerebbe avere il parere di Garlaschelli o di Fuso o di qualunque altro dei nostri Esperti.
Luciano Lucchina
Medico chirurgo, specialista in Medicina dello sport
Risponde Silvano Fuso
Ho cercato qualche informazione sulla pallina magnetica KYDOS. Ho trovato, ad esempio, la presentazione sul sito della ditta produttrice: http://www.fimastars.com/pagina.php?codpag=prodotto&categoria=20&prodotto=38
Da quello che si legge nella presentazione e nel resto del sito, mi sembra di capire che si facciano affermazioni del tutto prive di senso scientifico. Parlare di acqua magnetizzata, ad esempio, non ha alcun senso.
La magnetizzazione è un processo tipico dei solidi e non ha quindi senso attribuirla a un liquido. Il disordine microscopico che caratterizza i liquidi impedisce infatti a essi di magnetizzarsi.
Le molecole d’acqua sono sì dotate di un momento dipolare (un dipolo elettrico è costituito da due cariche di segno opposto, poste a una certa distanza). Un dipolo elettrico posto in un campo magnetico può interagire con esso solo se in movimento. Le forze opposte che in tal caso agiscono sulle due singole cariche (forze di Lorentz) fanno sì che il dipolo si orienti perpendicolarmente alle linee di forza del campo magnetico. Una pallina magnetica produce un campo magnetico con linee di forza chiuse, quindi le molecole d’acqua, tutt’al più, si orientano, a livello locale, in una sorta di raggiera intorno alla singola pallina. Se la pallina si muove, cambia l’orientamento delle molecole d’acqua e, naturalmente, se si toglie la pallina, l’orientamento svanisce.
In ogni caso non si capisce perché tale eventuale orientamento locale dovrebbe migliorare il potere detergente dell’acqua.
Tempo fa, su altri tipi di palline magnetiche, erano stati condotti test rigorosi dalla rivista Il Salvagente e del problema si era occupata anche la trasmissione TV Mi manda Rai Tre in data 28 novembre 2008.
Tutti i test effettuati hanno dimostrato che la presenza o meno in lavatrice delle “magiche” palline non modifica affatto il risultato finale ottenuto sul bucato. Inoltre tutti gli esperti interpellati hanno giudicato totalmente privo di senso scientifico quanto affermato da chi pubblicizza le proprietà delle palline magnetiche.
La pubblicità della pallina KYDOS non sembra fare eccezione.
In rete ho anche trovato un'interessante testimonianza di un signore che ha assistito a una dimostrazione della pallina KYDOS; mi sembra abbastanza esaustiva:
http://slaykristian.wordpress.com/2008/01/12/non-mi-fate-girare-le-palline-magnetiche/#...
Spero di esserle stato utile. Se ha bisogno di qualche altro chiarimento, non esiti a ricontattarci.
Gerard Senehi: cosa ne pensate?
Vorrei chiedere il Vostro punto di vista su Gerard Senehi, di cui ho recentemente avuto modo di vedere una esibizione privata, da vicino. Ho assistito a tutte le dimostrazioni che sono parte del suo repertorio: volo della sigaretta, forchette e monete permanentemente piegate, ecc.T. Barone
Risponde Fara Di Maio
La sua domanda ci offre l’opportunità di affrontare un aspetto importante delle nostre attività: la vicinanza del CICAP con il mondo della prestidigitazione e dell’illusionismo. Le tecniche utilizzate dai personaggi che popolano il mondo del paranormale (veggenti, medium, chiromanti...) sono in molti casi le stesse impiegate da prestigiatori e illusionisti. Per questa ragione, il CICAP ricorre alla consulenza di tali esperti quando si tratta di analizzare un nuovo fenomeno. Un’ulteriore testimonianza della nostra vicinanza al mondo della magia (intesa come arte, spettacolo e intrattenimento) è la rivista Magia, dedicata ai professionisti e agli appassionati del settore, che il CICAP pubblica da sei anni.
Dopo questa premessa, parliamo del personaggio che lei cita, Gerard Senehi. Senehi è un mentalista: pratica cioè una branca della magia che simula – mediante tecniche spesso molto complesse – la lettura del pensiero, la piegatura “paranormale” degli oggetti, e altri fenomeni simili. Un esempio di mentalista molto noto, soprattutto tra i lettori non più giovanissimi, è Uri Geller, che negli anni ’70 ebbe fama internazionale proprio per la sua abilità nel piegare posate, chiavi e altri oggetti, nel fermare o riattivare orologi e così via. Nonostante si professasse in possesso di poteri paranormali, Geller ricorreva a metodi molto terreni per eseguire le sue incredibili performance, e fu spesso colto con le mani nel sacco. Molti dei suoi metodi furono svelati da Martin Gardner, che li divulgò in due pubblicazioni edite in Italia dal CICAP: si tratta di Confessioni di un medium e Nuove confessioni di un medium (ci si perdoni il ricorso al consiglio per gli acquisti! I volumi possono essere ordinati mediante il sito http://cicap.org ).
Senehi esegue oggi molti dei “numeri” di Geller, ovviamente adattandoli ai gusti del pubblico odierno. Ciononostante, alcuni dei suoi giochi più noti non sono recentissimi e non sono originali. In particolare, la piegatura del calice da vino. Questo effetto è stato creato dal mago statunitense Ted Lesley, che in un forum web dedicato agli appassionati di magia lo descrive così: «Per il numero del calice mi sono ispirato al Bending Swizzle Stick di Annemann e a Manifestations di Lee Earles, che è una descrizione per uno spettacolo dedicato alle sedute spiritiche che il mio amico Earl tenne alcuni anni fa. Di solito, lo presento nel corso di banchetti che si tengono in grandi hotel. L’effetto sul palco è magnifico, ma i veri “convincitori” sono i bicchieri, che si piegano tra le mani del pubblico. Il tutto rende il trucco una sensazione assoluta, a patto di saperlo maneggiare correttamente». E ancora, Lesley ringrazia pubblicamente Senehi per averlo menzionato nel corso di una intervista rilasciata al New York Times (http://nymag.com/nymetro/news/culture/features/n_8629/ ). Per il rispetto dovuto ai professionisti che praticano l’illusionismo e la prestidigitazione non possiamo spiegare come si realizzano determinati effetti, ma in commercio esiste una vastissima letteratura per chi desidera avvicinarsi a queste affascinanti sperimentazioni. Lo stesso Lesley descrive nei dettagli come eseguire questo numero nel suo libro dal titolo illuminante: “Paramiracles” (il lettore attento avrà colto un indizio importante: Lesley dice che a convincere sono i bicchieri... Quindi probabilmente non si tratterà di innocenti e comuni calici da vino...). Nel volume viene anche spiegato come fare predizioni sigillate e consegnate ad un notaio alcune settimane in anticipo, e altre meraviglie.
Pur non potendo esprimere un giudizio personale, e per dovere di cronaca, riferiamo che in generale Senehi non è ritenuto molto abile nell’eseguire i suoi numeri che per lo più appartengono al repertorio standard di qualunque mago, e secondo alcuni addetti ai lavori molto spesso fa chiaramente intravedere quale sia il trucco utilizzato.
Nel suo stesso sito (http://experimentalist.com ) Senehi si descrive come fenomeno del circuito di party aziendali e privati. Dichiara inoltre di essere stato avvicinato nel corso della sua carriera da migliaia di persone convinte che fosse realmente dotato di poteri paranormali. Anche personalità del mondo politico ed economico gli avrebbero chiesto se le sue abilità potessero avere un utilizzo pratico in borsa o per ottenere vantaggi militari o politici. Senehi lascia chiaramente intendere che, pur desiderando mantenere – come è ovvio – un velo di mistero sulle proprie performance, non possiede poteri paranormali, ma una più terrena laurea in Psicologia. È però molto ferrato sull’argomento, avendo condotto esperimenti e ricerche approfondite sui fenomeni paranormali all’Amherst College.
Proprio riguardo al suo sito web, però, dobbiamo rilevare un “mistero”. Fino a poco tempo fa, il sito conteneva pagine oggi rimosse o comunque non più accessibili dal menu attuale. In queste pagine (al momento in cui scriviamo sono ancora visibili digitando il percorso www.experimentalist.com/philosophy.html ) Senehi descrive la propria filosofia, ispirata alle idee di Andrew Cohen, guru e fondatore del movimento Enlightennext/Illuminazione evolutiva e risveglio della consapevolezza: l’organizzazione dichiara di voler promuovere, senza motivo di lucro, la catalizzazione dell’evoluzione nella coscienza e nella cultura, la libertà dell’illuminazione spirituale e la tonificante chiarezza di una prospettiva evoluzionaria. Comprendere esattamente cosa vogliano dire queste parole è un compito arduo, che non affronteremo in questa sede (per chi volesse approfondire: enlightennext.com). Tra i progetti a cui partecipa Senehi c’è anche quello di una sorta di organizzazione filantropica denominata Filantropia Trasformativa, che promuove tra gli adepti la convinzione che bisogna donare, soprattutto al culmine della propria vita, tutto quel che si possiede per opere di non meglio identificata beneficenza umanitaria (anche qui, chi desidera approfondire può visitare boldergiving.org, da cui si può scaricare anche la guida gratuita per donare di più). Entrambi i movimenti, comunque, invitano i visitatori a fare donazioni in denaro. Dal canto suo Senehi dichiara di partecipare alla 50% League, un’organizzazione i cui membri devolvono in beneficenza almeno il 50% dei propri profitti.
In conclusione, possiamo affermare che Senehi è senz’altro molto bravo a far parlare di sè, pur non possedendo nè dichiarando apertamente di possedere alcun potere sovrannaturale. Del resto, se li possedesse, avrebbe già accettato e vinto la sfida di James Randi, che assegnerà un milione di dollari a chiunque possa dimostrare di avere poteri paranormali. E ne avrebbe devoluta la metà in beneficenza.
Strane sfere sulle foto
Torno adesso da una vacanza a Londra e riguardando le foto scattate durante la permanenza una in particolar modo ha colpito la mia attenzione.Prima di lasciare la camera dell'albergo Travellodge di Covent Garden, (Londra) io ed una mia amica abbiamo scattato la foto che vi invio e stamane ho notato che questa appare circondata da sferette bianche di diverse dimensioni.
Premetto che non sono una appassionata del paranormale, ma sono una semplicemente curiosa insegnante di lettere, vorrei sottoporre alla vostra cortese attenzione la foto di cui parlo per capire se si tratta di un normale effetto della fotocamera o se si possa trattare delle "famose" Orbs.
Sara Ursino
Risponde Cristina Visentin, Gruppo CICAP Veneto
Ci arrivano molto spesso immagini provenienti da fotocamere digitali che ritraggono curiosi dettagli interpretati, dai più fantasiosi, come vere e proprie entità le quali risulterebbero apparire solo attraverso il diaframma della macchina fotografica.
È un fenomeno piuttosto curioso perché pare legato quasi esclusivamente alle compatte digitali, apparecchi fotografici ormai diffusissimi. Quindi queste entità sembrano farsi beffe delle pellicole vintage e preferiscono puntare sul tecnologico? Le spiegazioni sono molteplici: prima di tutto la quantità di immagini digitali che circola in rete permette una più ampia diffusione anche degli scatti “difettosi”. Inoltre, chi possiede reflex o ama la fotografia, generalmente sta ben attento a non registrare “fenomeni” di questo tipo che toglierebbero nitidezza all’immagine.
Si tratta dunque di polvere? Sì, ma di polvere in sospensione nell’ambiente, più che depositata sul sensore o sulle lenti. In questo caso, infatti, si avrebbero delle ombre nere sull’immagine, poiché essendo “appoggiata” sul mezzo fotografico, la luce del flash non la colpirebbe, quindi proietterebbe un’ombra sulla superficie del sensore. Nelle orbs più diffuse, la luce colpisce in pieno la polvere, rendendole biancastre. La loro grandezza invece dipende dalla distanza della fonte di luce, ma soprattutto dal piano di fuoco scelto dal fotografo. Più la particella di polvere si trova lontana dal piano di fuoco, più potrebbe essere grande, soprattutto se molto vicino alla macchina fotografica.
Sarà dunque facile trovare questi misteriosi corpuscoli nelle foto scattate in ambienti umidi (perché l’umidità favorisce l’aggregazione della polvere) e polverosi di qualsiasi tipo.
Presto leggerete nuove indagini su foto misteriose, se invece volete esercitarvi a creare orbs, provate a evitare di spolverare per qualche giorno e leggete qui http://www.cicap.org/veneto/node/17