"Lei ha diciassette anni ed è bella, con grandi capelli neri ed occhi grandi da cerbiatta. Occhi che per ora hanno qualcosa di spaventoso, di allucinante. Non cammina da sola, ma viene trascinata dai genitori di peso in un corridoio di una chiesa affollatissima. B.S., queste le iniziali del suo nome, lancia urla fortissime, vomita sangue e saliva mentre il prete cerca di imporle un crocefisso sul capo: ma la ragazza ancor prima che l'oggetto la tocchi, lo fa esplodere nelle mani del sacerdote. È un crocifisso pesante, di madreperla. Lo fa scoppiare senza toccarlo, con una forza misteriosa, inspiegabile. Poi cade in trance e si solleva da terra restando sospesa in aria, in stato di levitazione..."
Quella che avete letto è la descrizione di una cerimonia di esorcismo comparsa su una rivista italiana.
Una tra le tante che potevamo citare, considerando che il tema del diavolo è uno di quelli a cui i media prestano periodica attenzione. Questo interesse al fenomeno è anche una delle ragioni per cui Scienza & Paranormale
ha deciso di dedicare la copertina di questo numero all'approfondimento della questione.
Un'ulteriore ragione è legata al fatto che, come avete potuto leggere, la dimensione prettamente religiosa si mescola spesso con fenomeni e situazioni legate alla fenomenologia paranormale: levitazioni, energie misteriose, materializzazioni ecc. Non è un caso che anche gli esorcismi figurino tra i "servizi" offerti da molti maghi, accanto alle pozioni d'amore o alle divinazioni astrologiche.
Ecco quindi la ragione del nostro interessamento, poiché, come sanno i nostri lettori, Scienza & Paranormale non si occupa, solitamente, di tematiche concernenti l'ambito religioso. Il discorso che il Cicap porta avanti, infatti, non ha a che fare con la fede, ma con la scienza, le sue regole e i fenomeni che studia o che possono rientrare nel suo ambito di studio.
Ma poiché dai media siamo partiti, cerchiamo di approfondire meglio questo tema per capire n che modo stampa e TV ,i occupano del diavolo e delle sue manifestazioni terrene.
Due luoghi comuni molto diffusi
Ciò che sorprende, in primo luogo è l'utilizzo di luoghi comuni che vengono offerti al lettore senza essere soggetti ad alcuna seria verifica.
Due per tutti: il fatto che Torino sia la capitale italiana del satanismo perché su questa città graviterebbero misteriose energie negative; oppure il fatto che gli adepti italiane alle sette sataniche siano diverse migliaia.
Entrambe le notizie sono prive di alcun fondamento ed è sorprendente notare come il controllo delle fonti, la prima regola della professione giornalistica, sia in questi casi sistematicamente disatteso per dare totale credito a personaggi quantomeno, spesso, discutibili.
Ciò che è ancor più interessante è il fatto che questo genere di "notizie" (o meglio affermazioni prive di qualsivoglia riscontro) una volta pubblicate rimbalzano da un mezzo ad un altro, vengono riprese e ripetute
come se si trattasse di fatti certi per diventare patrimonio collettivo.
Le reali dimensioni del fenomeno.
Ciò che di certo si sa è, invece, che il fenomeno delle sette che praticano il culto del diavolo è ristretto, in Italia, a poche centinaia di persone. Per molti di questi gruppi, poi, i riti satanici servono a coprire realtà ben più terrene e squallide che vanno dall'abuso sessuale all'assunzione collettiva di droghe. Il dato davvero sorprendente è quello relativo alla credenza popolare nell'esistenza del demonio che numerose ricerche indicano tra il 70 e 1'80 per cento della popolazione italiana. Rispetto a questo dato mi sentirei, però, di fare un'osservazione del tutto empirica. Questa percentuale, presa nella sua nudità, sembra rimandarci indietro di diverse centinaia di anni. E tutto questo mi sembra poco credibile, perlomeno nella misura che ho indicato. Se è vero, insomma, il dato relativo alla diffusione della credenza mi sembra tutto sommato scarso il reale peso che questa ha nella concreta esistenza delle persone
II paranormale? Tante affermazioni, nessuna prova...
Per tornare all'argomento principale di questo articolo, è interessante notare che, allorquando nei servizi giornalistici viene associato al tema del diavolo il manifestarsi di fenomeni paranormali, non venga fornita alcuna prova concreta dell'esistenza dei fenomeni stessi. Così, per esempio, il testo che ho citato all'inizio dell'articolo faceva riferimento alla levitazione come se si trattasse di un fenomeno avvenuto sotto gli occhi del giornalista. In realtà poi nessuna delle foto che corredava il testo mostrava qualcuno che fosse sollevato da terra. In compenso, la didascalia di una delle foto principali riportava come evento impressionante il fatto che alcuni degli "indemoniati" svenissero durante la cerimonia. E' davvero un'occasione persa per il giornalismo il fatto che, potendo fornire una testimonianza così convincente della possibilità di superare una delle leggi fondamentali della fisica, quella di gravita, si sia dato maggior peso allo svenimento di alcuni fedeli durante un rito collettivo. Una situazione del lutto analoga si verificò quando su RaiDue venne annunciato che le telecamere erano in grado di mostrare un rituale di esorcismo praticato su una indemoniata. Anche in quel caso al clamore suscitato dall'annuncio non seguì poi nulla che in qualche modo lo giustificasse.
Quali sono i rischi?
Sembra, in buona sintesi, che vi sia una tendenza dei media a gonfiare il fenomeno sia ingigantendone la portata, sia dando credito alle voci più inverosimili collegate ad esso. Questa tendenza fa parte di una incultura più generale, di una incapacità di fornire risposte valide e razionali a problemi reali. Ciò crea un brodo di coltura pericoloso nel quale si alimentano e trovano conferma le credenze più assurde. E sono spesso i più sprovveduti a pagarne le conseguenze. E' il caso di quelli che, convinti di avere figli, mogli o mariti indemoniati li sottopongono ad esorcismi "casalinghi" fatti di botte, formule magiche e preghiere, che si concludono spesso in maniera tragica. Oppure di coloro che entrano in una setta. Qui l'annullamento della personalità è la prima tappa di un cammino che porta le persone ad essere completamente manovrabili da capi che hanno come solo interesse l'arricchimento personale o la ricerca della gloria attraverso azioni insensate e pericolose. Il caso della setta della Suprema Verità giapponese dovrebbe in questo senso suonare da perenne monito della pericolosità di questi gruppi. Ecco perché ci aspetteremmo, dai giornalisti, una maggiore consapevolezza del fatto che ai media spetta non il compito di diffondere una mentalità irrazionalistica e, in ultima istanza, pericolosa, ma quello di contribuire a far crescere una cultura critica, aperta, fondata su basi razionali.
L'ammonimento di Monsignor Tonini
Perché, come sostiene Monsignor Tonini, uno dei sacerdoti più consapevoli della pericolosità del fenomeno, "la magia nasce dall'ignoranza. Trae la sua origine storica nel periodo nel quale l'uomo non aveva ancora coscienza delle proprie risorse mentali e mirava genericamente ad appropriarsi della potenza divina. Invece è proprio la mente il dono più enorme che ci è stato fatto: la religiosità deve esaltarla, non ridurla alla mercé di superstizioni folli e pericolose".