Con il termine visione si indica in fisiologia l'atto del vedere e dell'esperire l'ambiente circostante attraverso la vista. In ambito scientifico questa sarebbe l'unica accezione del termine; tuttavia, esso è utilizzato in tutte le culture con un significato ben diverso e più suggestivo, ossia il vedere un'immagine straordinaria che appare innanzi a un individuo e, per la percezione della quale, non occorre l'utilizzo degli organi di senso.
In teologia si è soliti considerare la ben precisa distinzione effettuata da Sant'Agostino sulle differenti modalità in cui una visione si manifesta. La prima è la cosiddetta "visione corporale", l'unica in cui l'oggetto di tale visione è percepito come una figura esterna. Vi è poi la "visione immaginaria" in cui l'oggetto è visto nell'ambito del proprio pensiero o della propria immaginazione e appare quindi in sogno o in estasi. Infine "la visione intellettuale" dove non si percepisce alcun oggetto, ma lo si vive come un'illuminazione, una semplice sensazione di avere sentito un'altra presenza. La visione è considerata quindi come la conseguenza di un dono sovrannaturale che permette di osservare personaggi appartenenti a un mondo ultraterreno, divino o infernale.
Sotto l'aspetto scientifico, la visione, in tutte le sue forme, non ha nulla di diverso dal ben conosciuto fenomeno psicologico dell'"allucinazione" e con esso quindi spiegato. Anche la distinzione di Sant'Agostino è perfettamente inquadrabile nell'ambito delle normali alterazioni della percezione, in cui un soggetto può vedere e sentire cose o personaggi inesistenti nella realtà. Non fa alcuna differenza se un individuo afferma di vedere Napoleone o la Madonna, i meccanismi fisiologici e psicologici che sono alla base di tale visione sono assolutamente identici, ciò che cambia è il diverso significato che si attribuisce alle due visioni. In una cultura prettamente cattolica chi afferma di vedere la Madonna suscita chiaramente reazioni emotive particolarmente intense, a tal punto da considerare la visione autentica e genuina. Ma se lo stesso soggetto affermasse di vedere Giulio Cesare quale sarebbe la reazione? Ciò che appare interessante è che anche la visione di Giulio Cesare è autentica e genuina, ma si tratta, proprio come quelle divine, di una costruzione della propria mente che non ha realtà oggettiva. Le visioni, quindi, come le allucinazioni, sono naturali fenomeni psicologici o fisiologici e possono nascere come conseguenza di psicopatologie, lesioni cerebrali, suggestioni o semplici desideri.
Per saperne di piu:
- Per una trattazione completa dei disturbi della percezione si veda: Cenni di psicopatologia, Capitolo tratto dal Manuale di Psichiatria di P. Sarteschi, C. Maggini (SMM, 1982)
- Fenomenologia degli stati mistici, capitolo tratto dal libro di Armando De Vincentiis, Psicologia dei mistici cristiani, (Scorpione, 1988).
- Neher, A. La psicologia della trascendenza, MEB, Padova, 1991.