Che cosa hanno in comune la disposizione dei petali di rosa e dei semi nelle mele, la forma a spirale di alcune conchiglie, gli ammassi di galassie, un quadro come il Sacramento dell'Ultima Cena di Salvador Dali, i progetti di Le Corbusier (e magari il Partenone o la grande piramide di Giza), e la "successione di Fi-bonacci" (I, I, 2, 3, 5, 8, 13, 2l, 34, 55… in cui ogni numero è la somma dei due che lo precedono) Per quanto strano possa sembrare, in queste realtà così disparate si nasconde (o è stato cercato) un numero particolare, una proporzione geometrica scoperta dai pitagorici, definita da Euclide, chiamata ~ in un trattato di Luca Pacioli illustrato da Leonardo - "divina proporzione" e in seguito, nell'Ottocento, "sezione aurea"" Questo numero, indicato con la lettera greca phi, è 1,6180^ E un numero irrazionale, cioè non si può esprimere con una frazione e ha infinite cifre decimali prive di sequenze ripetitive* Deriva dalla geometria (è un modo di dividere un segmento in due parti) ma tende a mostrarsi nei luoghi più impensati, e ha affascinato non solo alcune delle migliori menti matematiche di ogni tempo, ma anche biologi, artisti, musicisti, storici, architetti, psicologi, perfino mistici, ed è apparso come un simbolo dell armonia dell universo: un universo progettato da un dio matematico. Ha detto Albert Einstein: "Quella del mistero è la più straordinaria esperienza che ci sia dato di vivere" E l'emozione fondamentale situata al centro della vera arte e della vera scienza". In questo libro di esemplare chiarezza e rigore, Mario Livio parla di un mistero e dell'emozione della scoperta. Illustra i miti (sfatandone molti) e la realtà (spesso ancora più singolare) della sezione aurea e mostra il profondo rapporto tra il mondo fisico, le creazioni artistiche e intellettuali e la limpida bellezza dei numeri.