Il CICAP a Striscia La Notizia
Mi è piaciuta la vostra recente partecipazione al giornale satirico di Canale 5.
La santona dalle mani appiccicose (soprattutto per i soldi) non ha avuto argomenti né coraggio di sottoporsi alla prova del borotalco.
Ho provato orrore nel vedere che questi poteri da guaritrice e questo fluido energetico (per il suo conto in banca) che sgorga dalle sue mani ora è passato al figlio e ai collaboratori intimi. I locali sono pieni di gente, la richiesta è tanta, i polli da spennare ancora di più.
Anche per chi fa miracoli tutti i giorni l’aiuto ci vuole, facciamo una scuola, sul modello professionale, un capannone di guaritori, con tutta quell’energia non si devono allacciare neanche alla rete! Questa attività benemerita e disinteressata non può e non deve finire con la santona. Che tristezza: quanta gente, oltre a subire un danno economico, viene illusa e subisce un più importante danno alla salute.
Ci sarà qualche pubblico ministero che vedendo il filmato agisca d’ufficio e rinvii a giudizio la signora per esercizio abusivo della professione medica (che faccia la fine di Vanna Marchi).
Pietrantonio Triggiani
Risponde Fara Di Maio
L’intervista con la “santona” Rita Cutolo trasmessa da Striscia la notizia lo scorso 6 gennaio, a cui ha partecipato il nostro Marco Morocutti senza peraltro poter entrare in azione, è significativa. La signora Cutolo evita per tutto il tempo di rispondere all’invito di farsi esaminare dal CICAP, probabilmente perché conosce molto bene il noto principio che recita “controlli zero, fenomeni cento; controlli cento, fenomeni zero”. Con molta probabilità, il borotalco del CICAP avrebbe l’effetto dell’aglio o degli specchi per i vampiri, e i poteri della santona si inattiverebbero come per incanto. Salvo poi dare tutta la colpa alle vibrazioni negative di quella banda di scettici!
Dal momento però che si tratta di fenomeni da noi non testati, e ragionando per assurdo, possiamo anche concedere alla signora il beneficio del dubbio sulla loro autenticità. Quello che invece colpisce - e che dovrebbe colpire le persone che in lei credono - è il passaggio del fluido a terzi purché appartenenti alla famiglia, nonché la partecipazione dei suoi collaboratori che recitano nel corso delle sue dimostrazioni in TV in veste di finti malati. Nel filmato (visibile ad esempio qui: http://www.youtube.com/watch?v=eq2C842QS2k ) entrambe queste situazioni sono molto evidenti e ben sottolineate da Valerio Staffelli nel corso del servizio.
Auspichiamo quindi che questa trasmissione, che raggiunge una vasta fetta di pubblico, serva ad aprire gli occhi di quanti alla signora si affidano. I danni alla salute sono senz’altro l’aspetto più grave della questione, e ci auguriamo che anche in questo caso sia possibile, magari grazie alle denunce di qualche beneficato insoddisfatto, impedire l’esercizio abusivo della professione medica.
Per una maggiore documentazione, suggerisco di visitare il blog medbunker.blogspot.com, che contiene preziose informazioni per chi cerca aiuto medico e vuole districarsi tra veri e falsi rimedi. Il blog contiene una citazione di Sir Thomas Browne - scrittore britannico del ‘600 che si interessava anche di medicina - a proposito dei falsi dottori: “Per i loro imbrogli sono pieni di crudeltà e peggio di tutti gli altri, ingannando non solo con le truffe economiche ma anche con l’irreparabile frode della morte”. Si potrebbe, in realtà, essere indotti a pensare che, tutto sommato, provare queste tecniche alternative non fa del male. Al riguardo, segnalo il sito web www.whatstheharm.net (in inglese), che tradotto significa “Che male può fare?”
Il sito promuove il pensiero critico e raccoglie, suddivise per argomenti, le storie documentate di “368.379 persone uccise, 306.096 ferite e oltre $2.815.931.000 di danni economici” in conseguenza dell’adesione a improbabili medicine alternative, bizzarre religioni e credenze di varia natura. A dimostrazione del fatto che il male si fa, eccome.
I misteriosi incendi di Caronia
Sul caso dei misteriosi incendi di Caronia sono state avanzate molte ipotesi nessuna delle quali, tuttavia, mi convince. Esclusi ufo e diavolo rimarrebbero, a mio avviso, in ordine di improbabilità: enomeni elettrogeomagnetici; induzione elettromagnetica dovuta alla presenza della linea di alimentazione elettrica della vicina ferrovia; test NATO armi a microonde; atti dolosi (a questo punto i meno improbabili).
Qual è l’attuale stato dell’arte delle indagini?
Stefano Gusman
Risponde Marco Morocutti
Lei ha ragione quando parla di ipotesi improbabili. I giornali hanno cominciato ad interessarsi alla vicenda di Canneto di Caronia nel febbraio del 2004, e da allora un buon numero di “esperti” hanno avanzato ipotesi e rilasciato dichiarazioni di ogni genere. Qualcuno ha approfittato della ghiotta occasione per mettersi in mostra e far parlare di sé. Fra le ipotesi più fantasiose c’è anche chi ha proposto come causa dei misteriosi incendi la presenza di una “formazione appuntita” di magma sotterraneo, carico di elettricità, che avrebbe scatenato per induzione pericolose correnti indesiderate negli impianti elettrici della frazione messinese. Peccato che la geologia non abbia alcuna notizia di infiltrazioni di magma carico di elettricità e che, se anche fosse, la fisica non giustifichi affatto come una carica statica sotterranea possa provocare quanto avvenuto.
Poiché dopo anni dall’inizio dei fatti nessuno degli esperti intervenuti, compreso l’esorcista padre Gabriele Amorth ha saputo trovare una spiegazione convincente, il panorama si è reso ancor più variegato. Sul lato – se così vogliamo dire – alternativo si sono fatti avanti a fine 2007 sostenitori delle ipotesi ufo-complottistico-militari, con in testa il presidente del Centro Ufologico nazionale Roberto Pinotti, e l’appoggio del coordinatore regionale del comitato della Protezione civile siciliana Francesco Mantegna Venerando. Sull’altro lato si è mossa proprio la stessa protezione civile, ma con una modalità di indagine ed un dispiegamento di mezzi da lasciare perplessi. Sto esagerando? Niente affatto: con l’aiuto di almeno quattro docenti universitari, di un numero imprecisato di “ricercatori, studiosi e specialisti”, ed il coinvolgimento di un Ministero, due Armi dell’Esercito e almeno cinque importanti enti nazionali, un apposito comitato della Protezione Civile ha organizzato imponenti (e costose) ricognizioni per aria, terra e mare. Tutto ciò, dichiara il sopracitato coordinatore regionale, ha portato allo svolgimento di almeno undici (!) campagne di misure e rilevamenti. Per scoprire cosa? Al momento non è dato di sapere.
Pare evidente che la vicenda di Canneto di Caronia sia come minimo sfuggita di mano, e che sia stata invece colta al volo da altri soggetti che – mi azzardo a presumere – potrebbero essere mossi da interessi di tutt’altro genere.
Ma allora, cos’è accaduto veramente a Canneto nel 2004? Ho avuto la fortuna di ricevere alcuni campioni di materiale bruciato direttamente da un tecnico Telecom che fra i primi si è recato a controllare gli impianti. Oltre ad esaminare questi reperti, nel giugno del 2004 mi sono recato sul posto come consulente di una casa di produzione statunitense, che ha realizzato un documentario per la serie televisiva di indagini sul mistero Proof Positive. Sul posto ho esaminato altri materiali bruciati, giungendo ad una sola e disarmante conclusione. Nessuno dei materiali elettrici che ho avuto modo di vedere è stato bruciato per effetto della corrente elettrica. In nessun caso il calore si è sviluppato all’interno, ma ha sempre colpito le parti bruciate soltanto sul lato esterno. Esattamente come se vi fosse stata applicata una fiamma…
Per maggiore sicurezza ho sottoposto i campioni ad un laboratorio che esegue prove e misure a norma di legge sui materiali elettrici, che ha confermato quanto mi era già apparso evidente: nessun fenomeno elettrico, solo l’azione di una fiamma applicata dall’esterno.
Come atto finale, nel giugno del 2008 la procura di Mistretta ha concluso l’inchiesta in corso poiché, secondo i periti nominati dalla Procura, non vi sarebbero dubbi circa la “mano umana” dietro agli incendi nelle abitazioni, parlando proprio di una “fiamma libera” che ha provocato le non più così misteriose bruciature.
Come altri casi celebri, anche questo mistero continuerà probabilmente a suscitare emozione per gli anni a venire, e ci sarà sempre qualche studioso, giornalista o conduttore televisivo pronto ad affascinare il suo pubblico con una intrigante nuova versione mysteriosa dei fatti… costruita ad arte.