Chi erano le streghe in Italia? Attentavano alla salute e alla vita delle persone, ne distruggevano i beni, minavano la potenza sessuale degli amanti, causavano tempeste devastatrici? E dove attingevano tanto potere? Da un patto stretto con il demonio, omaggiato nel corso di sfrenati sabba? A partire da tali interrogativi queste pagine offrono un resoconto avvincente del fenomeno della caccia alle streghe tra XVI e XVII secolo, collocandolo nel contesto europeo. Basandosi sull'eccezionale serie di processi istruiti dal tribunale dell'Inquisizione di Siena, conservati nell'archivio della Congregazione della Dottrina della Fede (Città del Vaticano), l'autore ricostruisce un complesso insieme di idee e di modi di ragionare. Di fronte al male operato, le reazioni dei contemporanei variarono. Si fece ricorso alla persuasione, alla violenza fisica, all'antistregoneria, e infine alla legge della chiesa e dello stato. Emerge da tali processi l'esistenza di un bilanciato sistema della stregoneria che spiega la diseguale distribuzione geografica delle "cacce""in Italia ed Europa, un sistema vecchio di secoli che non resse all'urto con la modernità.