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Con lo slancio di chi vive con entusiasmo la propria vocazione scientifica, Tullio Regge rivolge ai giovani, ma anche a ognuno di noi, questa sua appassionata difesa della scienza. In un'epoca di glorificazione della tecnologia ma anche di affermazione di nuovi nemici del progresso, il celebre astrofisico scandaglia il terreno della ricerca e ne approfondisce le problematiche più attuali in una carrellata ricca di analisi puntuali e spunti polemici. Ripercorre così per la prima volta la propria vicenda personale ricordando le sue battaglie, gli aneddoti familiari e le occasioni che lo hanno portato a conoscere, tra gli altri, personalità del calibro di Heisenberg, Nash, Oppenheimer e Godel; senza nascondere le difficoltà derivate dalla malattia che ne condiziona l'esistenza ma non riesce a scalfire una curiosità poliedrica, che gli permette di spaziare in molti campi, dalla scienza all'arte alla politica. Impugnando il rigore scientifico e il senso critico di cui si fa paladino, Regge attacca le superstizioni e le paure ancestrali che impediscono all'uomo di incamminarsi verso un progresso consapevole e affronta in particolare tematiche scottanti quali l'energia nucleare e l'elettrosmog, la salvaguardia dell'ambiente e gli OGM, sfatando di volta in volta le leggende metropolitane che prospettano, a suo giudizio, scenari tanto catastrofici quanto improbabili. Il suo sguardo si sofferma poi sulla condizione della ricerca scientifica in Italia e sui progressi in campo medico, dalla lotta al tabagismo a quella contro il cancro. Una lettera aperta alle nuove generazioni che invita tutti a coltivare il dubbio e la riflessione affinché il progresso scientifico possa soddisfare la nostra sete di conoscenza e diventare uno strumento autentico per affrontare le sfide del nuovo millennio.
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