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Un viaggio nel mondo dei sordi
di Oliver Sacks

copertina: clicca per ingrandire

ISBN: 9788845907531

Prezzo di listino: 15.00
Prezzo scontato: 11.25 €
SCONTO: 3.75 € ( 25% )

Disponibilità: Immediata


Biblioteca Adelphi, 1991 -pp 256

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In questo libro Oliver Sacks abbandona il terreno dei disturbi neurologici per indagare un altro mondo, che generalmente viene ignorato: il mondo dei sordi. Qui, come in altri casi di menomazione, Sacks riesce a scoprire che il meno può anche nascondere un più: per esempio, una capacità acutissima di sviluppare l'esperienza visiva - base, questa, su cui si è formato un affascinante linguaggio visivo, i "Segni", che permette ai sordi di costituire comunità. Ancora una volta, è l'enorme dono di empatia, in Sacks, a guidare l'indagine, che toccherà alcuni problemi fondamentali del rapporto fra parola, immagine e cervello, ma anche renderà conto di esperienze dirette dell'autore, sino alla sua partecipazione alla rivolta nell'unica università per sordi al mondo, la Gallau-det University, nel marzo 1988. Per questa nuova edizione italiana, Sacks ha scritto una prefazione nella quale delinea la storia dei sordi in Italia, e racconta della sua visita, nel novembre 1990, alla comunità dei sordi e alla scuola di via Nomentana a Roma.
"Tre anni fa non sapevo nulla della condizione dei sordi e non avrei mai immaginato che essa potesse far luce in tanti àmbiti diversi, soprattutto in quello del linguaggio. Poi, e fu una scoperta sorprendente, venni a conoscenza della storia dei sordi e delle straordinarie sfide (linguistiche) che essi devono affrontare; scoprii anche, con meraviglia, che esisteva un linguaggio completamente visivo, i Segni, che si esprimeva in una modalità diversa dalla mia lingua, il parlato. E terribilmente facile dare per scontato il linguaggio, la propria lingua - può occorrere l'impatto con un'altra lingua, o piuttosto con un'altra modalità di linguaggio, per ritrovare la nostra antica meraviglia.
"Quando lessi per la prima volta dei sordi e della loro singolare modalità di linguaggio, i Segni, ne fui spronato a imbarcarmi in un'esplorazione, in un viaggio; questo viaggio mi ha portato tra i sordi e le loro famiglie; mi ha fatto approdare alle scuole per sordi, e alla Gallaudet, l'unica università per sordi che esista; mi ha portato a Martha's Vineyard, l'isola del Massachusetts dove un tempo esisteva una forma ereditaria di sordità e tutti (gli udenti non meno dei sordi) parlavano con i Segni; mi ha portato in città come Fremont e Rochester, dove esiste un'interessante interfaccia tra comunità di sordi e comunità di udenti. Questo viaggio mi ha portato a vedere il linguaggio, la natura del parlare e dell'insegnare, lo sviluppo del bambino, la crescita e il funzionamento del sistema nervoso, la formazione delle comunità, dei mondi, delle culture, in un modo del tutto nuovo, che mi ha allietato e mi ha fatto imparare tanto. Ma, soprattutto, mi ha permesso di vedere in una prospettiva sorprendente problemi antichissimi, di concepire in modo diverso e imprevedibile il linguaggio, la biologia, la cultura... È stato un viaggio che ha reso per me strano ciò che era familiare, familiare ciò che era strano".

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