In questi giorni abbiamo letto un articolo di Mariano Tomatis in cui viene citato il CICAP . Troviamo che quell'articolo fornisca un quadro sbagliato e fuorviante su una questione di per sé interessante e complessa. È infatti costruito con frasi estrapolate dal loro contesto, prese da fonti molto diverse, e presenta alcune affermazioni risibili, come quella secondo cui la rubrica curata da Andrea Ferrero, uno dei membri del Direttivo del Comitato, sarebbe forse solo tollerata sulla rivista che la ospita sin dalla sua nascita.
Il punto è che non esiste a tutt'oggi un dibattito nel CICAP sulle questioni di cui parla Tomatis e quindi l'idea stessa di una contrapposizione tra ideologie diverse è sbagliata. Peraltro, come Tomatis ben sa, il CICAP è una libera associazione a cui aderiscono tante persone che hanno idee diverse su molte questioni. Quello che ci caratterizza non è infatti l'obbligo di condividere o assumere un unico punto di vista, ma invece la pluralità, il piacere del dibattito e del confronto. A fronte di questo, condividiamo - questo sì da 25 anni - l'obiettivo di offrire all'opinione pubblica un riferimento chiaro, preciso e scientificamente fondato sulle questioni che riguardano le pseudoscienze e il paranormale.
Per restare sul tema di cui tratta l'articolo, sulla possibile valenza politica del fact-checking abbiamo ospitato un singolo intervento sulla rivista del CICAP, quello di Ferrero appunto, a cui sono seguite altre prese di posizione espresse fuori dai circuiti del CICAP (che sono, oltre alla Rivista, il sito web, i Convegni nazionali o le Assemblee dei soci). Come l'intervento di Ferrero, anche coloro che hanno presentato il loro punto di vista lo hanno sempre fatto a titolo personale. Nel caso di Beatrice Mautino, Socia effettiva del CICAP che di divulgazione scientifica e fact-checking si occupa professionalmente da anni, le posizioni espresse avevano peraltro tutt'altro senso rispetto a quello che Tomatis attribuisce loro.
Alcuni di questi interventi sono stati sviluppati da Dario Bressanini, giornalista scientifico che stimiamo molto e che ha partecipato come relatore su altri temi ad alcune iniziative del CICAP. Bressanini però non ha alcun ruolo nel CICAP, di cui non è neppure socio, e viene quindi citato del tutto impropriamente da Tomatis nel suo articolo, un fatto che, ne siamo certi, gli ha provocato un legittimo fastidio.
Per l'insieme di queste ragioni ci dispiace che Mariano Tomatis, che abbiamo apprezzato in tante altre occasioni di comune collaborazione, abbia scelto una strada a nostro avviso sbagliata, che non porta un contributo utile a un possibile dibattito.
Il Consiglio Direttivo del CICAP
Il punto è che non esiste a tutt'oggi un dibattito nel CICAP sulle questioni di cui parla Tomatis e quindi l'idea stessa di una contrapposizione tra ideologie diverse è sbagliata. Peraltro, come Tomatis ben sa, il CICAP è una libera associazione a cui aderiscono tante persone che hanno idee diverse su molte questioni. Quello che ci caratterizza non è infatti l'obbligo di condividere o assumere un unico punto di vista, ma invece la pluralità, il piacere del dibattito e del confronto. A fronte di questo, condividiamo - questo sì da 25 anni - l'obiettivo di offrire all'opinione pubblica un riferimento chiaro, preciso e scientificamente fondato sulle questioni che riguardano le pseudoscienze e il paranormale.
Per restare sul tema di cui tratta l'articolo, sulla possibile valenza politica del fact-checking abbiamo ospitato un singolo intervento sulla rivista del CICAP, quello di Ferrero appunto, a cui sono seguite altre prese di posizione espresse fuori dai circuiti del CICAP (che sono, oltre alla Rivista, il sito web, i Convegni nazionali o le Assemblee dei soci). Come l'intervento di Ferrero, anche coloro che hanno presentato il loro punto di vista lo hanno sempre fatto a titolo personale. Nel caso di Beatrice Mautino, Socia effettiva del CICAP che di divulgazione scientifica e fact-checking si occupa professionalmente da anni, le posizioni espresse avevano peraltro tutt'altro senso rispetto a quello che Tomatis attribuisce loro.
Alcuni di questi interventi sono stati sviluppati da Dario Bressanini, giornalista scientifico che stimiamo molto e che ha partecipato come relatore su altri temi ad alcune iniziative del CICAP. Bressanini però non ha alcun ruolo nel CICAP, di cui non è neppure socio, e viene quindi citato del tutto impropriamente da Tomatis nel suo articolo, un fatto che, ne siamo certi, gli ha provocato un legittimo fastidio.
Per l'insieme di queste ragioni ci dispiace che Mariano Tomatis, che abbiamo apprezzato in tante altre occasioni di comune collaborazione, abbia scelto una strada a nostro avviso sbagliata, che non porta un contributo utile a un possibile dibattito.
Il Consiglio Direttivo del CICAP