“Male comune, consolazione degli sciocchi” dice un proverbio spagnolo. Negli ultimi numeri questa rubrica ha ospitato le interviste ad alcuni coordinatori di gruppi regionali, che hanno parlato della situazione degli scettici in Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Lombardia. Attraverso le interviste, ma anche tramite i frequenti contatti e incontri fra le persone, emergono i problemi comuni: sono per lo più difficoltà che si possono riscontrare anche in altre associazioni, relativamente frequenti nel mondo del volontariato, ma che nondimeno devono essere ancora risolte; qualcuna invece sembrerebbe specifica della nostra comunità. In alcune regioni d’Italia purtroppo difficoltà comuni e circostanze contingenti si sono combinate e stanno ormai rendendo impossibile o quasi l’attività del gruppo locale.
Prima di passare alle notizie dai gruppi, vediamo allora la Top Ten dei problemi quotidiani che i volontari della nostra associazione devono affrontare a livello locale:
1) “Il CICA...che?”
In molte città e Comuni abbiamo trovato fra le Istituzioni orecchie attente e sguardi benevoli: scuole, biblioteche e centri di ricerca ci hanno aperto porte e prestato sale e attrezzature. In altri posti, invece, riuscire a ottenere anche solo uno spazio per una conferenza gratuita rivolta al pubblico è stato pressoché impossibile. A volte, anche sfoderando il nome del nostro nume tutelare Piero Angela, il meglio che si è ricevuto è stato un encomio per l’iniziativa ma nessun tipo di sostegno o contributo. Anche per questo il numero dei soci e il livello del loro sostegno è importante per darci più strumenti per agire.
2) “Mi piace il CICAP, ma giovedì ho il cineforum”
Non è colpa di nessuno, e anzi è un’ottima notizia: per chi è curioso e intraprendente oggi non c’è modo di annoiarsi, fatto sta che le nostre iniziative com petono con mille altre per ottenere l’attenzione dei volontari e del possibile pubblico. In città come Roma o Milano ogni sera ci sono innumerevoli proposte culturali e di ogni genere, e far notare una conferenza sull’astrologia o un incontro sul gioco d’azzardo è molto difficile. Anche per questo, forse, nei piccoli centri spesso si riescono a ottenere maggiori successi rispetto alle metropoli. Una strada che è stata tentata con buoni risultati è quella delle sinergie con altre realtà (circoli di lettori, di astrofili e di prestigiatori, enti culturali e università): l’unione può fare la forza.
3) “Ma non siete un organo dello Stato? Non pensavo vi servisse il mio aiuto”
Come detto da Gigi Cappello, coordinatore del CICAP Sicilia, «per riuscire nei nostri obiettivi è necessario raggiungere una massa critica». Più facile a dirsi che a farsi! Tra i lettori di questa rivista e delle nostre pagine su web, tra i frequentatori dei nostri eventi, vi sono persone che apprezzano il CICAP, ne condividono gli obiettivi, avrebbero magari un po’ di tempo da dedicarvi, ma semplicemente non si rendono conto della differenza che il loro aiuto potrebbe fare. Indipendentemente dalla formazione, tutti possiamo essere utili in un gruppo locale: come detto dai coordinatori intervistati, c’è bisogno di competenze diverse e ognuno porta il proprio contributo! Ribadiamo quindi l’invito a farsi avanti e dare una mano: un semplice passo per iniziare è inviare una mail a [email protected].
4) “Ventimila leghe avanti e indietro”
Un’altra difficoltà riferita praticamente da tutti i gruppi è quella di incontrarsi: quando i volontari abitano vicini, magari nella stessa città, riescono a fare più riunioni e più attività. Altre volte tutto deve essere coordinato tramite internet e telefono: a volte con ottimi risultati (pensiamo a quello che ci è stato raccontato per la Sicilia), a volte con difficoltà maggiori. Basti pensare che, come raccontava Elena Iorio per la Toscana, c'è chi fa oltre un’ora di viaggio per partecipare alle riunioni! Una soluzione per il futuro sarebbe riuscire a essere presenti in molti più Comuni, ma questo ci riporta al punto tre... In alternativa aspettiamo “fiduciosi” l’invenzione del teletrasporto!
5) “Pensavo fosse amore, e invece...”
Sarà per le distanze da percorrere, sarà che un conto è leggere gli articoli e un altro portare avanti le attività quotidiane, una volta avvicinati nuovi possibili volontari non sempre si riesce a soddisfarne le aspettative. Anche per questo ci stiamo impegnando più che in passato per trasmettere un’immagine realistica delle attività dei gruppi: accanto ad affascinanti indagini con sedicenti sensitivi ci sono anche tantissimi casi di “Foto con orb scambiato per fantasma”, e oltre alle conferenze da tenere in scuole ed eventi ci sono fotocopie di volantini da fare e materiali da trasportare… In compenso, ci sono altri aspetti positivi che raramente le persone si aspettano, ma emergono dai racconti dei volontari: la possibilità di ritrovo, confronto e a volte amicizia con persone affini, la palestra intellettuale e la formazione ricevuta e scambiata, la possibilità di essere creativi e di mettersi in gioco in nuovi ruoli.
6) “Qualcuno ha un contatore Geiger?”
Letti di chiodi portatili, auto in grado di trasportare pannelli di 2 metri, macchine per scansionare giornali in serie, persone capaci di infilarsi in archivi storici ed uscirne trionfanti con un dato raccolto 80 anni prima, specchi da rompere... è imprevedibile cosa può servire in un gruppo locale. Il budget è ridottissimo, la sfida aperta: che cosa puoi portare?
7) “Uno per tutti”
Il responsabile di un gruppo coordina le attività, tiene i contatti con i riferimenti nazionali, incoraggia e forma i nuovi volontari, parla con i media…insomma, diciamo la verità: spesso ha troppe cose da fare e quando per motivi personali il tempo si riduce il rischio è che tutte le attività si ingolfino. Se questo stato si protrae per troppo tempo, il rischio è che il gruppo si disperda e trovare la persona giusta a cui passare le consegne diventa molto più difficile.
8) “State sbagliando tutto. Non va bene che...”
Possiamo esserne fieri: lo spirito critico è una qualità che non manca ai nostri soci! A volte però è difficile leggere il suggerimento e la proposta costruttiva dentro la critica di un socio, storico o appena arrivato. Molto spesso non facciamo qualcosa che sarebbe bello e giusto (per esempio una serie di incontri a misura di bambino nelle scuole elementari, oppure monitorare la stampa e far sentire la voce scettica sugli argomenti che ci toccano) non per mancanza di idee ma di risorse… Non a caso nei gruppi una frase ricorrente è “Bene, bravo, ottima idea…fallo!” L’appello quindi, di nuovo, è ad aiutarci con l’impegno in prima persona.
9) “Il matto”
Come nei tarocchi, in tutti i gruppi prima o poi arriva un personaggio bizzarro, appassionato di misteri più di chiunque altro, spesso preparatissimo su una specifica disciplina e noncurante di tutte le altre, un po’ complottista ed estremamente, a volte pericolosamente volenteroso. Talvolta si riesce a incanalarne l’entusiasmo nel contesto del gruppo, più spesso si finisce con l’urtarne la sensibilità fino a che non si allontana verso altre più accattivanti passioni.
10) “Ampi margini di miglioramento”
Potremmo essere più organizzati. Potremmo comunicare meglio fra di noi. Potremmo fare lo sforzo di capire di che cosa c’è bisogno. Potremmo, dobbiamo, e ci sono sforzi in questa direzione: le assemblee dei soci, le mailing list interne, il recente sondaggio “Diamoci del noi”, sono tutti passi in questa direzione. Questa è la strada su cui vorremmo continuare a muoverci.
Giovedì 16 ottobre alle 18.30 è andato in onda su Telequattro un intervento di Giuliano Bettella, coordinatore del CICAP FVG: si è parlato di leggende metropolitane, e della "giornata anti superstizione" (GAS), che si è svolta quest’anno venerdì 17 ottobre. Un intervento analogo è andato in onda sulla TV regionale "Udinese Channel". Sabato 18 ottobre alle ore 17, a Pordenone, nel contesto del Festival ScienzArtAmbiente, Fulvio Stel e Marko Germani del CICAP FVG hanno tenuto la conferenza dal titolo "Scie poco chimiche: desideri del complotto e logiche della condensazione", introdotta da Giuliano Bettella. Un’intervista a Fulvio Stel sull’iniziativa è stata trasmessa su varie TV regionali.
A Roma si è parlato di razionalità, superstizioni e paranormale nell’ambito della presentazione del libro di Gianluca Giusti dal titolo “Qualcosa non torna. Riflessioni logiche sui misteri del mondo” (Edizioni C’era una volta). L’incontro si è svolto il 17 ottobre alle ore 17 presso la Sala del Carroccio, in piazza del Campidoglio a Roma. Con l’autore erano presenti Luca Menichelli (Vice Presidente del gruppo CICAP Abruzzo e Molise), il curatore della prefazione Marco Cappadonia Mastrolorenzi, Roberto Sabatini dello UAAR e la moderatrice Sheila Bobba (SenzaBarcode).
In occasione della GAS Genova, Silvano Fuso (socio effettivo e responsabile del gruppo Liguria) ha parlato anche di superstizione all’interno di una più ampia riflessione sul metodo scientifico, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, in un incontro con studenti delle scuole superiori e dei corsi di laurea di Scienze matematiche, fisiche e naturali.
Con questo autunno un nucleo di soci attivi a Como si affianca ai volontari di Brescia e di Milano: una bella notizia che ha già dato immediati risultati. Nel pomeriggio del 17 ottobre i soci locali hanno coinvolto passanti e curiosi in divertenti sfide alle più note superstizioni presso un gazebo a Como. Alla sera Andrea Parozzi, del CICAP Lombardia, ha tenuto una conferenza dal titolo “Caduti dalla rete: dalla pseudoscienza alla pseudo-informazione nell’epoca del Web 2.0″. Il 29 ottobre al Museo di Scienze Naturali di Brescia si è svolta la conferenza dal titolo “Salute e bugie”, con relatore Salvo Di Grazia, organizzata in collaborazione tra CICAP Lombardia, Centro Studi e Ricerche Serafino Zani e Unione Astrofili Bresciani. Infine l’8 novembre il gruppo lombardo ha presentato la serata “La Mente e’ da qualche parte a nord del collo”, con il Presidente del CICAP Sergio Della Sala, presso l’Auditorium comunale di Campione d’Italia (CO).
Il gruppo CICAP Piemonte ha partecipando alla giornata nazionale anti-superstizione lanciando su Facebook l'evento “Fai attraversare il tuo profilo da un gatto nero”.Circa 2000 persone da tutta Italia hanno aderito cambiando l'immagine del proprio profilo Facebook con quella di un gatto nero, spesso anche postando foto o filmati in cui vengano sfidate altre superstizioni, con il tag #sfidalajella. Il 14 novembre inoltre il CICAP Piemonte, in collaborazione con Teatrosequenza, ha presentato per la prima volta l’iniziativa “Il mistero di Villa Santangelo -invito a cena con mystero”: una “cena con gioco-spettacolo, dove nessun delitto sarà commesso, ma altri avvincenti enigmi dovranno essere risolti.”
Il gruppo Veneto ha dedicato il 17 ottobre all’astrologia che, come tutte le superstizioni, non conosce scoperte o novità rilevanti, al punto che ancora oggi descrive un mondo limitato a soli otto pianeti. La serata, svoltasi presso il Planetario di Padova, ha previsto un aperitivo e la proiezione dello spettacolo dei “Mondi Sconosciuti”, dedicato ai pianeti che orbitano intorno a lontanissime stelle.
Il 24 novembre Armando De Vincentiis e Anna Rita Longo hanno tenuto una conferenza all'università di Bari su Galileo e la comunicazione della scienza. Il 2 dicembre Armando De Vincentiis tiene una conferenza a Padova presso il CICAP Veneto sulla comunicazione sul paranormale.
Prima di passare alle notizie dai gruppi, vediamo allora la Top Ten dei problemi quotidiani che i volontari della nostra associazione devono affrontare a livello locale:
1) “Il CICA...che?”
In molte città e Comuni abbiamo trovato fra le Istituzioni orecchie attente e sguardi benevoli: scuole, biblioteche e centri di ricerca ci hanno aperto porte e prestato sale e attrezzature. In altri posti, invece, riuscire a ottenere anche solo uno spazio per una conferenza gratuita rivolta al pubblico è stato pressoché impossibile. A volte, anche sfoderando il nome del nostro nume tutelare Piero Angela, il meglio che si è ricevuto è stato un encomio per l’iniziativa ma nessun tipo di sostegno o contributo. Anche per questo il numero dei soci e il livello del loro sostegno è importante per darci più strumenti per agire.
2) “Mi piace il CICAP, ma giovedì ho il cineforum”
Non è colpa di nessuno, e anzi è un’ottima notizia: per chi è curioso e intraprendente oggi non c’è modo di annoiarsi, fatto sta che le nostre iniziative com petono con mille altre per ottenere l’attenzione dei volontari e del possibile pubblico. In città come Roma o Milano ogni sera ci sono innumerevoli proposte culturali e di ogni genere, e far notare una conferenza sull’astrologia o un incontro sul gioco d’azzardo è molto difficile. Anche per questo, forse, nei piccoli centri spesso si riescono a ottenere maggiori successi rispetto alle metropoli. Una strada che è stata tentata con buoni risultati è quella delle sinergie con altre realtà (circoli di lettori, di astrofili e di prestigiatori, enti culturali e università): l’unione può fare la forza.
3) “Ma non siete un organo dello Stato? Non pensavo vi servisse il mio aiuto”
Come detto da Gigi Cappello, coordinatore del CICAP Sicilia, «per riuscire nei nostri obiettivi è necessario raggiungere una massa critica». Più facile a dirsi che a farsi! Tra i lettori di questa rivista e delle nostre pagine su web, tra i frequentatori dei nostri eventi, vi sono persone che apprezzano il CICAP, ne condividono gli obiettivi, avrebbero magari un po’ di tempo da dedicarvi, ma semplicemente non si rendono conto della differenza che il loro aiuto potrebbe fare. Indipendentemente dalla formazione, tutti possiamo essere utili in un gruppo locale: come detto dai coordinatori intervistati, c’è bisogno di competenze diverse e ognuno porta il proprio contributo! Ribadiamo quindi l’invito a farsi avanti e dare una mano: un semplice passo per iniziare è inviare una mail a [email protected].
4) “Ventimila leghe avanti e indietro”
Un’altra difficoltà riferita praticamente da tutti i gruppi è quella di incontrarsi: quando i volontari abitano vicini, magari nella stessa città, riescono a fare più riunioni e più attività. Altre volte tutto deve essere coordinato tramite internet e telefono: a volte con ottimi risultati (pensiamo a quello che ci è stato raccontato per la Sicilia), a volte con difficoltà maggiori. Basti pensare che, come raccontava Elena Iorio per la Toscana, c'è chi fa oltre un’ora di viaggio per partecipare alle riunioni! Una soluzione per il futuro sarebbe riuscire a essere presenti in molti più Comuni, ma questo ci riporta al punto tre... In alternativa aspettiamo “fiduciosi” l’invenzione del teletrasporto!
5) “Pensavo fosse amore, e invece...”
Sarà per le distanze da percorrere, sarà che un conto è leggere gli articoli e un altro portare avanti le attività quotidiane, una volta avvicinati nuovi possibili volontari non sempre si riesce a soddisfarne le aspettative. Anche per questo ci stiamo impegnando più che in passato per trasmettere un’immagine realistica delle attività dei gruppi: accanto ad affascinanti indagini con sedicenti sensitivi ci sono anche tantissimi casi di “Foto con orb scambiato per fantasma”, e oltre alle conferenze da tenere in scuole ed eventi ci sono fotocopie di volantini da fare e materiali da trasportare… In compenso, ci sono altri aspetti positivi che raramente le persone si aspettano, ma emergono dai racconti dei volontari: la possibilità di ritrovo, confronto e a volte amicizia con persone affini, la palestra intellettuale e la formazione ricevuta e scambiata, la possibilità di essere creativi e di mettersi in gioco in nuovi ruoli.
6) “Qualcuno ha un contatore Geiger?”
Letti di chiodi portatili, auto in grado di trasportare pannelli di 2 metri, macchine per scansionare giornali in serie, persone capaci di infilarsi in archivi storici ed uscirne trionfanti con un dato raccolto 80 anni prima, specchi da rompere... è imprevedibile cosa può servire in un gruppo locale. Il budget è ridottissimo, la sfida aperta: che cosa puoi portare?
7) “Uno per tutti”
Il responsabile di un gruppo coordina le attività, tiene i contatti con i riferimenti nazionali, incoraggia e forma i nuovi volontari, parla con i media…insomma, diciamo la verità: spesso ha troppe cose da fare e quando per motivi personali il tempo si riduce il rischio è che tutte le attività si ingolfino. Se questo stato si protrae per troppo tempo, il rischio è che il gruppo si disperda e trovare la persona giusta a cui passare le consegne diventa molto più difficile.
8) “State sbagliando tutto. Non va bene che...”
Possiamo esserne fieri: lo spirito critico è una qualità che non manca ai nostri soci! A volte però è difficile leggere il suggerimento e la proposta costruttiva dentro la critica di un socio, storico o appena arrivato. Molto spesso non facciamo qualcosa che sarebbe bello e giusto (per esempio una serie di incontri a misura di bambino nelle scuole elementari, oppure monitorare la stampa e far sentire la voce scettica sugli argomenti che ci toccano) non per mancanza di idee ma di risorse… Non a caso nei gruppi una frase ricorrente è “Bene, bravo, ottima idea…fallo!” L’appello quindi, di nuovo, è ad aiutarci con l’impegno in prima persona.
9) “Il matto”
Come nei tarocchi, in tutti i gruppi prima o poi arriva un personaggio bizzarro, appassionato di misteri più di chiunque altro, spesso preparatissimo su una specifica disciplina e noncurante di tutte le altre, un po’ complottista ed estremamente, a volte pericolosamente volenteroso. Talvolta si riesce a incanalarne l’entusiasmo nel contesto del gruppo, più spesso si finisce con l’urtarne la sensibilità fino a che non si allontana verso altre più accattivanti passioni.
10) “Ampi margini di miglioramento”
Potremmo essere più organizzati. Potremmo comunicare meglio fra di noi. Potremmo fare lo sforzo di capire di che cosa c’è bisogno. Potremmo, dobbiamo, e ci sono sforzi in questa direzione: le assemblee dei soci, le mailing list interne, il recente sondaggio “Diamoci del noi”, sono tutti passi in questa direzione. Questa è la strada su cui vorremmo continuare a muoverci.
••• FRIULI VENEZIA GIULIA •••
Giovedì 16 ottobre alle 18.30 è andato in onda su Telequattro un intervento di Giuliano Bettella, coordinatore del CICAP FVG: si è parlato di leggende metropolitane, e della "giornata anti superstizione" (GAS), che si è svolta quest’anno venerdì 17 ottobre. Un intervento analogo è andato in onda sulla TV regionale "Udinese Channel". Sabato 18 ottobre alle ore 17, a Pordenone, nel contesto del Festival ScienzArtAmbiente, Fulvio Stel e Marko Germani del CICAP FVG hanno tenuto la conferenza dal titolo "Scie poco chimiche: desideri del complotto e logiche della condensazione", introdotta da Giuliano Bettella. Un’intervista a Fulvio Stel sull’iniziativa è stata trasmessa su varie TV regionali.
••• LAZIO •••
A Roma si è parlato di razionalità, superstizioni e paranormale nell’ambito della presentazione del libro di Gianluca Giusti dal titolo “Qualcosa non torna. Riflessioni logiche sui misteri del mondo” (Edizioni C’era una volta). L’incontro si è svolto il 17 ottobre alle ore 17 presso la Sala del Carroccio, in piazza del Campidoglio a Roma. Con l’autore erano presenti Luca Menichelli (Vice Presidente del gruppo CICAP Abruzzo e Molise), il curatore della prefazione Marco Cappadonia Mastrolorenzi, Roberto Sabatini dello UAAR e la moderatrice Sheila Bobba (SenzaBarcode).
••• LIGURIA •••
In occasione della GAS Genova, Silvano Fuso (socio effettivo e responsabile del gruppo Liguria) ha parlato anche di superstizione all’interno di una più ampia riflessione sul metodo scientifico, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, in un incontro con studenti delle scuole superiori e dei corsi di laurea di Scienze matematiche, fisiche e naturali.
••• LOMBARDIA •••
Con questo autunno un nucleo di soci attivi a Como si affianca ai volontari di Brescia e di Milano: una bella notizia che ha già dato immediati risultati. Nel pomeriggio del 17 ottobre i soci locali hanno coinvolto passanti e curiosi in divertenti sfide alle più note superstizioni presso un gazebo a Como. Alla sera Andrea Parozzi, del CICAP Lombardia, ha tenuto una conferenza dal titolo “Caduti dalla rete: dalla pseudoscienza alla pseudo-informazione nell’epoca del Web 2.0″. Il 29 ottobre al Museo di Scienze Naturali di Brescia si è svolta la conferenza dal titolo “Salute e bugie”, con relatore Salvo Di Grazia, organizzata in collaborazione tra CICAP Lombardia, Centro Studi e Ricerche Serafino Zani e Unione Astrofili Bresciani. Infine l’8 novembre il gruppo lombardo ha presentato la serata “La Mente e’ da qualche parte a nord del collo”, con il Presidente del CICAP Sergio Della Sala, presso l’Auditorium comunale di Campione d’Italia (CO).
••• PIEMONTE •••
Il gruppo CICAP Piemonte ha partecipando alla giornata nazionale anti-superstizione lanciando su Facebook l'evento “Fai attraversare il tuo profilo da un gatto nero”.Circa 2000 persone da tutta Italia hanno aderito cambiando l'immagine del proprio profilo Facebook con quella di un gatto nero, spesso anche postando foto o filmati in cui vengano sfidate altre superstizioni, con il tag #sfidalajella. Il 14 novembre inoltre il CICAP Piemonte, in collaborazione con Teatrosequenza, ha presentato per la prima volta l’iniziativa “Il mistero di Villa Santangelo -invito a cena con mystero”: una “cena con gioco-spettacolo, dove nessun delitto sarà commesso, ma altri avvincenti enigmi dovranno essere risolti.”
••• VENETO •••
Il gruppo Veneto ha dedicato il 17 ottobre all’astrologia che, come tutte le superstizioni, non conosce scoperte o novità rilevanti, al punto che ancora oggi descrive un mondo limitato a soli otto pianeti. La serata, svoltasi presso il Planetario di Padova, ha previsto un aperitivo e la proiezione dello spettacolo dei “Mondi Sconosciuti”, dedicato ai pianeti che orbitano intorno a lontanissime stelle.
••• PUGLIA •••
Il 24 novembre Armando De Vincentiis e Anna Rita Longo hanno tenuto una conferenza all'università di Bari su Galileo e la comunicazione della scienza. Il 2 dicembre Armando De Vincentiis tiene una conferenza a Padova presso il CICAP Veneto sulla comunicazione sul paranormale.