Piccolo quiz per i nostri lettori: Evoluzionismo: il tramonto di una ipotesi è il nuovo libro di:
a) Michael Behe, biochimico colonna portante dell’Intelligent Design americano;
b) Roberto de Mattei, vicepresidente del CNR;
c) Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI.
Se avete risposto “a” o “c” dando per scontato che nei quiz c’è sempre una risposta palesemente sbagliata e “il vicepresidente del CNR non può essere creazionista” avete sbagliato.
Roberto de Mattei, docente di Storia della Cristianità e della Chiesa all’Università Europea di Roma e, dal 2004, vicepresidente del Consiglio Nazionale della Ricerca è, infatti, il curatore del volume antievoluzionista pubblicato a novembre dalla casa editrice Cantagalli.
Il libro raccoglie gli atti di un convegno svoltosi lo scorso febbraio proprio nella sede del CNR e presieduto dallo stesso de Mattei. Nel convegno, un gruppo scelto di scienziati e filosofi, giornalisti, universitari e rappresentanti della Chiesa ha discusso per una giornata di evoluzione, fra scienza e filosofia.
Le tesi non sono nuove ai lettori di S&P: la teoria dell’evoluzione non sarebbe mai stata dimostrata scientificamente e baserebbe il suo successo solo ed esclusivamente sul sistema filosofico che le si è creato attorno. Perché? Semplice, le prove scientifiche raccolte in 150 anni di ricerca sarebbero tutte grosso modo false: il metodo della cronologia stratigrafica adottato dai geologi sarebbe tutto da rivedere e bisognerebbe prendere in considerazione l’ipotesi del diluvio universale; la datazione con il carbonio 14 sarebbe completamente sbagliata, mentre sarebbe giusta quella “alternativa” che colloca i dinosauri nello stesso periodo della comparsa dell’uomo (in perfetto stile Flinstones); il secondo principio della termodinamica si opporrebbe alla comparsa spontanea di differenti esseri viventi di complessità crescente; sarebbe impossibile spiegare mediante una genesi spontanea la complessità e “l’ammirevole inter-correlazione dei nostri organi e delle loro funzioni” (e quindi si arriva all’Intelligent Designer); e così via, senza grosse novità.
Obiettivo del convegno (e del libro) è quello, secondo de Mattei, di rendere evidenti “i limiti della scienza e ristabilire una visione cristiana del mondo che ponga il concetto di Creazione al suo posto centrale portatore di ordine, di finalità e di intelligibilità”, perché “una società in ordine richiede l’esistenza di un’autorità intellettuale superiore, la quale ci avrebbe risparmiato questa ideologia evoluzionista che oggi invade tutti gli ambiti dell’azione e del pensiero”.
a) Michael Behe, biochimico colonna portante dell’Intelligent Design americano;
b) Roberto de Mattei, vicepresidente del CNR;
c) Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI.
Se avete risposto “a” o “c” dando per scontato che nei quiz c’è sempre una risposta palesemente sbagliata e “il vicepresidente del CNR non può essere creazionista” avete sbagliato.
Roberto de Mattei, docente di Storia della Cristianità e della Chiesa all’Università Europea di Roma e, dal 2004, vicepresidente del Consiglio Nazionale della Ricerca è, infatti, il curatore del volume antievoluzionista pubblicato a novembre dalla casa editrice Cantagalli.
Il libro raccoglie gli atti di un convegno svoltosi lo scorso febbraio proprio nella sede del CNR e presieduto dallo stesso de Mattei. Nel convegno, un gruppo scelto di scienziati e filosofi, giornalisti, universitari e rappresentanti della Chiesa ha discusso per una giornata di evoluzione, fra scienza e filosofia.
Le tesi non sono nuove ai lettori di S&P: la teoria dell’evoluzione non sarebbe mai stata dimostrata scientificamente e baserebbe il suo successo solo ed esclusivamente sul sistema filosofico che le si è creato attorno. Perché? Semplice, le prove scientifiche raccolte in 150 anni di ricerca sarebbero tutte grosso modo false: il metodo della cronologia stratigrafica adottato dai geologi sarebbe tutto da rivedere e bisognerebbe prendere in considerazione l’ipotesi del diluvio universale; la datazione con il carbonio 14 sarebbe completamente sbagliata, mentre sarebbe giusta quella “alternativa” che colloca i dinosauri nello stesso periodo della comparsa dell’uomo (in perfetto stile Flinstones); il secondo principio della termodinamica si opporrebbe alla comparsa spontanea di differenti esseri viventi di complessità crescente; sarebbe impossibile spiegare mediante una genesi spontanea la complessità e “l’ammirevole inter-correlazione dei nostri organi e delle loro funzioni” (e quindi si arriva all’Intelligent Designer); e così via, senza grosse novità.
Obiettivo del convegno (e del libro) è quello, secondo de Mattei, di rendere evidenti “i limiti della scienza e ristabilire una visione cristiana del mondo che ponga il concetto di Creazione al suo posto centrale portatore di ordine, di finalità e di intelligibilità”, perché “una società in ordine richiede l’esistenza di un’autorità intellettuale superiore, la quale ci avrebbe risparmiato questa ideologia evoluzionista che oggi invade tutti gli ambiti dell’azione e del pensiero”.