Ciao Massimo,
girando sulla rete ho trovato questo filmato, dove l'illusionista inglese Derren Brown effettua un esperimento di pugno psicologico... Beh, mi sono sempre chiesto come sia possibile una cosa del genere e mi sono dato delle spiegazioni. Ecco le mie spiegazioni: 1) Il tizio è un complice di Derren o non lo è ma sta lo stesso al gioco. Mi spiego meglio. Il tizio non è d'accordo con Derren, ma lui gli suggerisce di simulare il colpo del cazzotto quando vede il cazzotto che gli arriva o quando sente il rumore del piede. 2) Suggestione e ipnosi. Il tizio è suggestionato a tal punto da sentire il colpo del cazzotto invisibile. Poiché sono rimasto sempre con il dubbio ho fatto delle ricerche per capire se ci fosse un ulteriore spiegazione e come risultato è saltato fuori che esiste nel Kung Fu un tipo di tecnica detta Ling Kong Jing. Quello mi chiedevo è qual è il parere del CICAP sul Ling Kong Jing? E su Derren esiste una spiegazione differente dalle mie proposte?
Ciao e grazie.
Tommaso
Risponde Fabrizio Marchesano.
Gentile Tommaso,
in merito al video dell'illusionista Derren Brown non posso aggiungere granchè alle sue già precise osservazioni, in quanto:
- Brown è, appunto, un illusionista e ha sempre chiaramente specificato di non possedere alcun potere psichico o paranormale
- anche ammesso che un esperto di illusionismo (e io non lo sono) fosse in grado di comprendere la natura dell' "esperimento" semplicemente osservando il video, non sarebbe giusto rivelarne il segreto per rispetto al lavoro di Brown e di tutti gli altri maghi e prestigiatori che hanno fatto di questa nobile arte il lavoro di una vita con sacrifici, allenamento e dedizione.
Parlando invece del concetto del colpo a distanza ( o "KO senza contatto") posso dire che esso non è limitato al Kung Fu (dove è appunto conosciuto col nome di "Ling Kong Jing", che possiamo rendere nella nostra lingua come "forza vuota") ma è piuttosto diffuso nel campo delle arti marziali in generale (ad esempio nel Karate è conosciuto come "Tà´ate", letteralmente "urtare a distanza"). Riporto integralmente un estratto da una mia precedente risposta pubblicata sul sito del CICAP: «innanzitutto è bene precisare che (alla faccia dei princìpi delle arti marziali) purtroppo il mondo è pieno di personaggi di pochi scrupoli che vantano non meglio precisati poteri e che (dietro pagamento) promettono di trasmettere questa conoscenza riservata a pochi eletti (e, Matrix insegna, essere "eletto" non è sempre un bene...). Detto questo, il "tà´ate" esiste realmente, ma è qualcosa di completamente diverso; meglio di me lo può spiegare comunque il Maestro Kenji Tokitsu nei capitoli dedicati al Maestro Shigeru Egami e a questa tecnica nel suo bellissimo libro "Storia del Karate" edito da Luni Editrice; on line si possono trovare i capitoli integrali ai seguenti indirizzi: indirizo 1, indirizzo 2 . Sono da leggere entrambi, il secondo in particolare con molta attenzione». E concludo citando un passaggio del testo del Maestro Tokitsu: «Penso che l'espressione "tà´ate" sia scelta male, perché questa parola, che significa "urtare a distanza", evoca l'energia di un pugno tirato come un colpo di pistola. Per questo seri adepti di arti marziali hanno voluto capire questo fenomeno e imparare questa tecnica. Alcuni lanciano una sfida, fin qui non raccolta, per testare la validità di questa tecnica.» Sperando di aver risposto in maniera esauriente alla sua domanda, la saluto con viva cordialità
Fabrizio Marchesano