Nel 1948, un editore di New York pubblicò un libro dai toni fortemente polemici intitolato Mona Lisa’s Moustache, ovvero I baffi di Monna Lisa. Era l'opera di un eccentrico collezionista d’arte, Terence Robsjohn-Gibbings, il quale sosteneva una tesi eccessiva: l’arte moderna era ormai del tutto irrazionale, e i successi del nazismo e dei fascismi erano dovuti anche a questa degenerazione del gusto e del pensiero degli artisti. Un’esagerazione, senza alcun dubbio; però quel libro fu uno dei primi ad attirare l’attenzione del pubblico su quanto in effetti era accaduto da tempo: molti artisti moderni erano pienamente partecipi delle credenze dell’occultismo, dello spiritismo, della teosofia e di mille altre idee esoteriche sorte dalla seconda metà dell’Ottocento. Su questa stessa linea, poco dopo, si espresse il filosofo tedesco [...]
L'articolo completo, come alcuni di quelli pubblicati sugli
ultimi 4 numeri di Query, è
disponibile solo per gli abbonati. Se vuoi leggerlo per
intero, puoi abbonarti a
Query
Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Tutti gli altri articoli possono essere consultati qui . Grazie.
Tutti gli altri articoli possono essere consultati qui . Grazie.