Nei Fratelli Karamazov di Dostoevskij, il diavolo si lamenta con Ivan dei suoi reumatismi, e afferma: «Essendo disperato, ho scritto al conte Mattei a Milano. Lui mi ha mandato un libro e delle gocce. Dio lo benedica». Il nobiluomo menzionato altri non era che Cesare Mattei (1809-1896), inventore di una pratica medica assai popolare nel XIX secolo e artefice di uno dei più curiosi edifici dell’intera Emilia.
Mattei era nato a Bologna da una famiglia benestante: il nonno e il padre avevano fatto fortuna grazie a un negozio in città e a oculati investimenti terrieri. Dopo gli studi classici, provò a intraprendere la carriera politica e nel 1837 fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio di Bologna. Diventò conte grazie a una donazione. Alla morte del padre, avvenuta quando Cesare aveva appena 18 anni, lui e il fratello avevano ereditato il can[...]
Mattei era nato a Bologna da una famiglia benestante: il nonno e il padre avevano fatto fortuna grazie a un negozio in città e a oculati investimenti terrieri. Dopo gli studi classici, provò a intraprendere la carriera politica e nel 1837 fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio di Bologna. Diventò conte grazie a una donazione. Alla morte del padre, avvenuta quando Cesare aveva appena 18 anni, lui e il fratello avevano ereditato il can[...]
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