Le pratiche esorcistiche non possono considerarsi una violenza se chi le
subisce, in modo diretto o indiretto, crede in fedi religiose che di fatto le ammettono. Èquanto sostengono i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Venezia nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso ottobre hanno assolto, perché il fatto non sussiste, cinque testimoni di Geova accusati di violenza privata nei confronti di una coppia di adepti di cui avevano esorcizzato la figlia Edi di 11 anni, di San Donà di Piave (Venezia). I due genitori si erano costituiti parte civile dopo aver denunciato di esser stati costretti a far esorcizzare la figlia, ritenuta dai testimoni di Geova "indemoniata", e a disfarsi di molti oggetti -preziosi, libri e suppellettili - in quanto "graditi a Satana". Per il tribunale, però, l'adesione della coppia alla congregazione di Geova "fu frutto di una scelta probabilmente superficiale, certamente sollecitata ma comunque libera".