Quale rivista per il futuro?

In vista della prima Assemblea organizzativa del CICAP (che si terrà il 21 e 22 marzo 2009 a Torino, presso il VSSP-Centro Servizi per il Volontariato, in via Toselli 1, ang. corso Arimondi 6/A, e alla quale siete tutti invitati) vorrei fare il punto su alcuni argomenti che in questo periodo sono stati discussi sulle liste del CICAP e sul mio blog. Cominciamo a parlare della rivista del CICAP e, in particolare, del nuovo nome che dovrà avere Scienza & Paranormale. Tutti concordi, infatti, sul fatto che sia ora di aggiornarlo. Soprattutto perché, ormai, da anni non ci occupiamo più solo di paranormale. Ma anche perché tanti che la vedono per caso credono, erroneamente, che si tratti di una rivista per creduloni...
Sono arrivate decine di suggerimenti, tutti interessanti, alcuni suggestivi, altri divertenti, altri ancora… un po' improbabili. Prossimamente ci sarà una riunione redazionale dove si inizieranno ad affrontare questi argomenti e forse si prenderà già una decisione. Personalmente, devo dire che mi sono ricreduto in corso d'opera. Se all'inizio ero un po' scettico su uno dei nomi più gettonati, e cioè: "Capire", perché mi sembrava un po' generico, poi a furia di sentirlo ripetere e immaginando un possibile sottotitolo efficace, devo dire che mi è entrato nella testa. E mi sembra che funzioni. È una parola sola, semplice da ricordare, diretta, dice esplicitamente qual è il nostro obiettivo (capire, appunto!) e ha una connotazione positiva e "calda" (non è, per dire un'assurdità, "La critica scettica", freddo e "respingente").
Quanto al sottotitolo è chiaro che dovrebbe chiarire che cosa esattamente vogliamo… capire. Allora, qualcosa tipo "Indagini scientifiche tra misteri, enigmi e fenomeni insoliti" potrebbe essere quello che ci serve. Possiamo magari discutere su quali siano esattamente le cose su cui vogliamo indagare scientificamente. Però, come si diceva, eviterei termini come "pseudoscienze" (perché troppo pochi sanno cosa significa) e "paranormale" (per le connotazioni negative di cui si è ampiamente parlato anche qui). Mi sembra che una frase che contenga parole tipo "misteri, enigmi e fenomeni insoliti", invece, ci permetterebbe di includere i vari temi di cui ci occupiamo (paranormale e pseudoscienze, certo, ma anche misteri storici, teorie della cospirazione, leggende e così via…). Voi che ne pensate?

Poi si potrà parlare anche dei contenuti della rivista (a cosa dare più spazio? A cosa meno? Quali nuove rubriche lanciare? Quali tagliare?) e del suo formato (cambiarlo? Ingrandirlo magari? Perché?). Ci sarà modo di parlarne anche a Torino. Ma, soprattutto, chi vogliamo che siano i nostri lettori? Chi vogliamo che legga questa nuova S&P che stiamo cercando di costruire? Se fino a oggi sono stati soprattutto i decisi sostenitori del CICAP, e se chi si è avvicinato per caso magari poi l'ha lasciata perché lontana da quello che immaginava, come ci dobbiamo regolare per il futuro? Personalmente, credo che più gente sia possibile raggiungere meglio è, ma è anche evidente che non si possono raggiungere tutti. È inutile inseguire pubblici troppo distanti da noi, rischieremmo di scontentare tutti. Però non è nemmeno semplice decidere chi vogliamo che siano i nostri futuri, nuovi lettori: giovani e studenti? Accademici e intellettuali? Curiosi di misteri ma inesperti? A seconda del pubblico che si sceglie, anche il linguaggio e la forma dovranno variare. Forse è possibile trovare un terreno comune per questi gruppi o forse no. Voi che cosa ne pensate? Scrivetemi a [email protected]. Grazie!

Massimo Polidoro
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