Il fascino discreto dell'occulto

Entusiasmo e disincanto sono nemici inconciliabili?

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  • 07-08-2007
  • di Mariano Tomatis
Nell'ormai storica Lettera d'intenti stilata dal CICAP Piemonte in occasione del VIII Convegno Nazionale del CICAP tenuto a Torino, grande rilevanza era stata data al "fascino" che il mondo dell'occulto e del paranormale ha, non soltanto agli occhi dell'opinione pubblica, ma anche a quelli di tanti scettici. Ci chiedevamo le ragioni profonde per cui tante discipline "magiche" continuassero ad avere largo seguito e, data la sede del convegno, ponevamo l'interrogativo:
Che ruolo gioca il senso di mistero, meraviglia e fascino che un concetto vago come quello di Torino, città magica esercita anche su molti scettici? Oppure, che relazione c'è tra la percezione pubblica di ricerche scientifiche oscure (ad esempio, la fisica delle alte energie) e quella delle pratiche alchemiche o di magia cerimoniale che stanno tornando di moda?.
È più facile, per me, tentare una risposta alla prima domanda: perché riconosco in me uno spontaneo entusiasmo ogni volta che scopro un ennesimo aneddoto riguardante la Torino Magica, di cui vengo a conoscenza magari girando in una di quelle librerie che profumano di carta antica. E perché a quel sentimento se ne accompagna subito un altro, una curiosità mista a sospetto: me la stanno raccontando giusta? Manca forse un dettaglio? Forse "il" dettaglio chiave? Esisteranno ancora i testimoni di questa incredibile storia? Come può essere accaduto? L'animo indagatore si intreccia al brivido del mistero come se i due non fossero - come ad alcuni parrebbe - acerrimi nemici, ma complici sfaccettature di un'unica visione del mondo. Il confronto con altri amici del CICAP mi ha fatto sentire in buona compagnia: Massimo Polidoro e Gigi Garlaschelli raccontano, nel loro libro Investigatori dell'occulto, la notte trascorsa in un cimitero alla ricerca di fuochi fatui; non brucia in fondo al loro cuore quello stesso sentimento che coglie un bambino che, la notte di Natale, tiene gli occhi socchiusi fingendo di dormire, ma tentando in realtà di vegliare per scorgere dal camino l'ingresso di quel ciccione rosso che gli porta i regali? Se posso rispondere affermativamente è perché quel bambino ero io. Immagini, queste, che nulla hanno a che vedere con lo stereotipo dello scettico di ferro, il cui timore verso l'occulto lo conduce a chiudere gli occhi e a rifiutare qualsiasi coinvolgimento emotivo. La Lettera d'intenti proseguiva indicando un corollario fondamentale a quelle prime domande:
Da un punto di vista eminentemente pratico, comprendere il fascino del mistero magico significa imparare a essere più efficaci e corretti nei nostri interventi: sarebbe importante imparare a spiegare che la magia non funziona, senza per questo sottrarre alle favole o alle avventure di Harry Potter la loro attrattiva.
Ammessa l'esistenza di una passione personale per il Mistero, questa potrebbe risolversi in un'esperienza privata. Ma sarebbe un peccato. Perché quando essa diventasse parte della nostra attività di divulgazione, ne costituirebbe un punto di grande forza; e ciò trasparirebbe dallo stile accattivante - conseguenza del nostro coinvolgimento emotivo nel tema trattato; dall'uso di "attivatori emotivi" (ben noti ai pubblicitari) costituiti da immagini forti, sorprendenti, bizzarre o paradossali - di cui il mondo del Mistero è pieno; dall'energia con cui è possibile raccontare l'indagine come un viaggio pieno di difficoltà e imprevisti, ma ricco di sorprese e trabocchetti; dal crescendo di curiosità che si può ispirare nel lettore, coinvolto a percorrere "con noi" il tragitto verso le scoperte fatte; dalle astuzie che - ispirandoci al mondo dell'esoterismo - si possono utilizzare nella costruzione del resoconto di una nostra indagine. Magari ricreando, in chi ci legge, quell'aspettativa che coglie l'adepto di fronte a un percorso di iniziazione: non sa quale Conoscenza troverà al prossimo gradino del suo viaggio, ma sa bene che raggiungerlo gli regalerà un piacevole senso di "elezione". E questo lo metterà in condizione di compiere un passo ulteriore, e poi un altro e un altro ancora. Non è forse lo stesso percorso che segue un bravo professore di fisica, che a partire dalle leggi più semplici "conduce" gli studenti verso verità scientifiche sempre più alte e complesse?
Le innumerevoli incursioni nel mondo del mistero vissute in compagnia degli amici del CICAP Piemonte, sempre intessute di un velo di godibilissima goliardia, mi hanno regalato sguardi sul mondo del mistero che sarà piacevole condividere in questa rubrica con i lettori di S&P. Gli stessi che, qualche decennio fa, si chiedevano sospettosi come un uomo così sovrappeso potesse essere trainato da una slitta di renne volanti.

Mariano Tomatis
Scrittore e ricercatore
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