Un nuovo, triste fallimento per i veggenti "detective"

La vicenda del piccolo Tommaso, rapito e ucciso dopo due giorni, ma "sentito" ancora vivo dalla medium Busi quasi un mese dopo

Un nuovo, triste fallimento per i veggenti "detective"

La vicenda del piccolo Tommaso, rapito e ucciso dopo due giorni, ma "sentito" ancora vivo dalla medium Busi quasi un mese dopo

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Tommaso Onofri, il bambino rapito a Parma.

Lo scorso 2 aprile è stata messa la parola "fine" alle speranze di ritrovare in vita il piccolo Tommaso Onofri, rapito un mese prima dalla sua abitazione di Casalbaroncolo, in provincia di Parma.

Anche questa volta, a condurre gli inquirenti fino ai principali indiziati non è stata la rivelazione di chi vanta un filo diretto con l'aldilà, ma una ben più terrena impronta digitale lasciata per errore su un nastro adesivo. Ha avuto maggiore efficacia seguire i metodi della polizia scientifica, piuttosto che inseguire medium dalle improbabili facoltà occulte. Ad ogni modo, nel momento in cui scriviamo, la vicenda non è stata completamente chiarita in tutti i suoi aspetti, ma i veggenti hanno perso interesse per il caso. Sarà perché il corpo del povero Tommaso è stato ritrovato ed è venuta meno la cassa di risonanza mediatica. O forse perché ora si indaga su aspetti secondari, come la ricerca del movente e delle complicità, dove le variabili sono tante e poche sono le possibilità di indovinare qualcosa per caso. Decisamente un cattivo terreno per i veggenti, che infatti si sono silenziosamente fatti da parte.

Con il Paese in ansia per la sorte di Tommaso, è quasi sorprendente che solo due sensitive si siano messe in luce azzardando qualche previsione. La prima a fallire è un personaggio nuovo, finora sconosciuto al pubblico e agli addetti ai lavori. Costantina Comotari "sente" che il bimbo è stato ucciso e gettato nel fiume Magra, ma finisce per fare una magra figura agli occhi del pubblico. I Carabinieri setacciano un tratto del corso d'acqua, pare addirittura in collegamento telefonico con la veggente, a sua volta in collegamento con l'aldilà, ma nella zona indicata non c'è nulla. Per fortuna nessuno ha avuto il cattivo gusto di attribuire un successo a posteriori alla Comotari, che qualcosa aveva indovinato: la sorte toccata al bimbo rapito. E per fortuna il corpo non è stato ritrovato accanto a qualche ruscello, altrimenti c'è da scommettere che qualcuno avrebbe voluto vedere un nesso fra la (errata) veggenza e la presenza dell'acqua.

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La sensitiva Mariarosa Busi.

Il secondo fallimento è di Mariarosa Busi, ben più nota della collega (v. S&P 62 e 63), ma anche più ottimista: è certa che il bimbo sia vivo. Lo scorso 25 marzo la Busi fa visita ai genitori di Tommaso. Nella casa di Casalbaroncolo tocca il seggiolone del piccolo, visita le stanze, accarezza le foto e alcuni oggetti. Dopo un paio di ore si rivolge alla mamma Paola: "Stai tranquilla, tuo figlio sta bene. È vivo. Lo sento. Lo accudisce una donna ed è a lei che mi rivolgo: lascialo tornare a casa. Tommaso non ha nessuna colpa. È un innocente che ha bisogno della sua mamma".

Come fa a saperlo? Un'altra anima, con cui è convinta di avere una discreta confidenza (la povera Chiara Bariffi annegata nel lago di Como), l'ha informata di non vedere Tommaso nel regno delle ombre, perciò - deduce la Busi - se non si trova nell'aldilà, vuol dire che è ancora vivo. Deduzione apparentemente ineccepibile, ma tragicamente sbagliata.

Se i fatti le avessero dato ragione, oltre a quelle dei media si sarebbe guadagnata le simpatie di chissà quante persone sofferenti per un parente scomparso. Un atteggiamento perfettamente comprensibile: in una tale sfortunata evenienza, chi non affiderebbe le proprie speranze a una medium ottimista, che ha già "dato prova" delle proprie capacità in un caso di così grande risonanza?

Nessuno può cambiare il passato e la sorte di Tommaso Onofri. Per il futuro, c'è da augurarsi che alla prossima occasione (perché, possiamo esserne certi, ci sarà una prossima occasione) si abbia qualche prudenza prima di contribuire alla fama di personaggi poco utili sia alle indagini che alle famiglie coinvolte. Neppure i veggenti sanno evitare le tragedie.

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