The Encyclopedia of Pseudoscience

William F. Williams (ed)
Facts on File, 2000

  • In Articoli
  • 11-03-2002
  • di Sergio Zanini

Viviamo senza dubbio in un'epoca dove, all'approccio ai fatti della vita e della natura di tipo scientifico e quindi razionale, sempre più frequentemente, molte persone ricorrono ad approcci culturali che esulano dalla scienza. Affidarsi, ad esempio, per previsioni economiche o finanziare e non ultime per quesiti di tipo sanitario, all'astrologia o ad altre credenze non comprovate scientificamente, rappresenta, senza dubbio, favorire una visione non scientifica, se non spesso anti-scientifica, della natura e dei fenomeni che la caratterizzano. Molto si è scritto sui motivi psicologici e sociologici di queste visioni non razionali. Non credo che tale dibattito abbia fatto maturare una diversa consapevolezza nelle persone che lo favoriscono. D'altronde, la razionalità e la scienza, che di essa è una delle espressioni più piene, non soddisfano il complesso bisogno di credenza e di interpretazione proprio dell'essere umano. Di fronte al mistero, ovvero a ciò che non riesce ad essere spiegato e giustificato in base alle leggi della fisica e della biologia, la razionalità vive il suo scacco più drammatico. L'essere umano nel momento in cui si pone una qualunque domanda, dove necessariamente trovare una risposta. La sospensione del giudizio è una modalità di comportamento che lascia in larga misura insoddisfatti. Cerchiamo le risposte, e quindi le verità, che ci aiutano a sopravvivere. La storia delle idee dell'essere umano, in tutte le culture che ha sviluppato in ogni epoca e luogo, supporta queste affermazioni.

Cosa vuol dire quindi, stilare un'enciclopedia delle pseudoscienze? Ovviamente la definizione di pseudoscienza è una deficnizione in negativo: è tutto il sapere che non è inquadrabile come scientifico. Allora la domanda che ci si deve porre è: cos'è il sapere scientifico? Troviamo una definizione condivisibile in apertura al presente volume. Il curatore dell'opera definisce la scienza come quella "pratica di generalizzazione dalle osservazioni volta a formare una spiegazione razionale - una teoria - di una parte particolare del nostro mondo e di verifica della teoria attraverso esperimenti, che permettono di rigettarla qualora non la confermino e di accettarla temporaneamente, se la confermano."

I concetti fondamentali qui riportati sono tre: da una parte la scienza è un sapere razionale, che deve essere esplicitato con le regole del pensiero logico-consequenziale, dall'altra parte è un sapere sperimentale che vede il suo momento più alto nella predizione dettagliata delle caratteristiche di certi eventi e dei rapporti causali che li legano, e nella successiva verifica della giustezza delle previsioni. Infine la scienza è un sapere storicizzato: l'interpretazione di oggi potrà essere confutata dall'esperimento di domani. Un sapere per essere scientifico, non deve "spiegare" i fenomeni che pretende di descrivere, solamente a posteriore (spiegazioni post-hoc), costruendosi, di fatto delle interpretazioni di comodo, ma deve esplicitare i motivi per cui si presupponga che tali fenomeni seguano specifiche regole. In nuce, ciò che fa di un sapere l'essere un sapere scientifico è aderire ad una precisa metodologia di indagine caratterizzato come ho detto sopra. Le considerazione riportate finora non hanno la pretesa di esaurire l'articolato dibattito filosofico ed epistemologico sulla natura della conoscenza e sulla fondatezza razionale del sapere scientifico stesso, ma sono necessarie in quanto rappresentano il costrutto filosofico che supporta la presente opera che la l'ambizione di raccogliere una collezione dei saperi non scientifici presenti nel mondo attuale e di cui si abbia conoscenza.

L'enciclopedia è organizzata in ordine alfabetico con centinaia di voci singole. Per ciascun argomento è stato preparato un breve saggio che riporta le caratteristiche fondamentali della particolare tipologia di sapere. L'opera è estrememente documentata. La bibliografia finale è talmente ricca da soddisfare i più curiosi e i più critici di un'opera come questa. La ricchezza documentaria permette al lettore in disaccordo con la supposta non scientificità della forma di sapere in questione, la possibilità di approfondire l'argomento a trecentosessanta gradi. Questa caratteristica dell'opera la qualifica enormemente, e la caratterizza, a mio giudizio, come un'opera autenticamente scientifica: infatti, non è presente alcun atteggiamento ideologico, che rifiuta aprioristicamente una forma di sapere. Semplicemente, assunte le definizioni di sapere scientifico e di scienza come ho sopra sintetizzato, si definisce ciò che cade all'esterno di questo ambito come non scientifico, senza la volontà di imporre questo approccio come l'unico valido, fedele della Verità. D'altronde è la scienza autentica stessa a non accettare a priori alcuna forma di verità assoluta. Sarà sempre la Storia degli esseri umani a decidere cosa sopravvierà nel tempo in termini di conoscenze e cosa dovrà essere abbandonato. Nel caso del singolo lettore, sarà il lettore stesso a valutare se le argometazioni qui riportate saranno sufficienti per accogliere o rifiutare una determinata posizione. Buona lettura e buon dibattito a tutti, che d'altronde, è la caratteristica principale del fare scienza!

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