I test a scuola: cosa sono e come si fanno

Calogero Martorana
Edizioni Decibel, 2001
pp.1276, L. 26.000

Se dovessi scegliere un aggettivo per indicare questo libro, sceglierei "insolito". Dedicato agli studenti, vuole aiutare non solo a fare l'insegnante, ma a "essere" un insegnante.

L'aggettivo "insolito" deriva dall'originale accostamento tra la chiacchierata su probabilità e statistica, cui è dedicata la prima parte del volume, e il problema della valutazione didattica che viene analizzato nella seconda parte. Autore è il poliedrico Calogero Martorana che, nelle sue note biografiche, viene definito scettico integralista e razionalista convinto, insegnante di matematica applicata, nonché collaboratore del CICAP e dell'UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti), cultore di scienza, tecnologia, musica, letteratura e autore di manuali, saggi, test attitudinali e poesie.

La prima parte del libro è sviluppata con chiarezza e intelligenza e si propone di fornire a tutti gli insegnanti una mentalità statistica che, secondo l'autore, abitua a una visione più dettagliata delle cose, favorisce l'analisi dei problemi in senso deduttivo e, in quanto disciplina scientifica, insegna a trattare i problemi col "rasoio di Occam": ricercare innanzitutto le spiegazioni più semplici, e poi man mano risalire a quelle complesse. Tutta la trattazione è svolta con una costante attenzione agli esempi concreti che spaziano dal Superenalotto alla probabilità della vita extraterrestre e a quella che una scimmia componga l'Amleto battendo a caso sui tasti di una macchina da scrivere.

La seconda parte è invece dedicata all'applicazione della statistica e all'elaborazione di test valutativi da utilizzarsi in campo didattico. L'autore appare un entusiasta fautore della docimologia, ovvero quella disciplina che, secondo i pedagogisti alla moda, dovrebbe essere la scienza della valutazione. In ciò Martorana appare perfettamente allineato con la filosofia che anima la riforma Berlinguer-De Mauro. Riforma che, pur avendo molti sostenitori, ha suscitato non poche critiche da parte di diversi esponenti della cultura e del mondo scolastico. Personalmente, appartengo a coloro che non nutrono particolare simpatia per questa filosofia. L'idea che possa esistere una valutazione assolutamente oggettiva, ottenibile su basi statistiche, mi sembra non solo abbastanza utopica, ma neppure molto produttiva didatticamente. Inoltre, il problema della valutazione è solo uno dei molti aspetti della didattica e l'eccessiva enfasi con la quale da un po' di tempo viene trattato non è priva di rischi. A questo proposito, l'autore cita l'Inghilterra come esempio di paese in cui la metodologia valutativa attraverso i test è stata attuata da molti decenni. Purtroppo questo esempio non depone molto a favore della docimologia, visto che lo stesso Blair ha sentito il dovere di lanciare un appello contro il totale degrado della scuola pubblica inglese.

In ogni caso il libro di Martorana rappresenta una lettura utile e consigliabile a chiunque si occupi di scuola.

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