Gli italiani e le medicine alternative

Il 16% dichiara di avervi fatto ricorso: si tratta tuttavia della più bassa percentuale in Europa. La preferita è l'omeopatia.

Nei mesi di settembre e dicembre 1999 l'ISTAT ha condotto l'indagine "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 1999-2000" su un vasto campione di trentamila famiglie, corrispondenti a oltre settantamila individui. Da questa indagine sono state ricavate delle stime relative all'utilizzo delle terapie non convenzionali, confrontabili con stime analoghe effettuate nel 1991 e nel 1994.

Il numero stimato di italiani che nel 1999 ha dichiarato di aver fatto uso di terapie non convenzionali nei tre anni precedenti è circa nove milioni, corrispondenti al 16 per cento della popolazione. Dal 1991 questo numero è quasi raddoppiato, con il forte aumento trascinato in particolare dalla diffusione dell'omeopatia che è più che triplicata: utilizzata dal 2,5 per cento degli italiani nel 1991, la percentuale è balzata al 4,7 nel 1994 e al 8,2 nel 1999.

Secondo l'ISTAT, il dato italiano anche se in forte crescita pone comunque l'Italia ai livelli più bassi della media europea: circa il 25 per cento dei cittadini europei ha utilizzato una terapia non convenzionale almeno una volta nell'arco di un anno. Forse la spiegazione può risiedere nel fatto che in Italia il fenomeno è relativamente recente.

Le terapie di maggior diffusione, dopo l'omeopatia, sono i trattamenti manuali (7 per cento), la fitoterapia (4,8 per cento) e l'agopuntura (2,9 per cento). Le quattro categorie principali dominano nettamente sulle altre, che tutte assieme raggranellano circa l'1,3 per cento della popolazione.

A utilizzare le medicine alternative sono leggermente più donne che uomini, in una proporzione di circa sette a cinque; queste differenze sono più accentuate nei casi dell'omeopatia e della fitoterapia. In termini di fasce d'età, la percentuale massima nell'utilizzo dei trattamenti non convenzionali è quella tra i 35 e i 44 anni. Significativa è anche la distribuzione in funzione del titolo di studio, che vede l'utilizzo delle medicine alternative aumentare decisamente con il grado di istruzione.

Questa importante indagine, parte integrante del Progetto nazionale "Terapie non convenzionali" coordinato dall'Istituto superiore di sanità, che fornisce interessanti dati anche sulle motivazioni dell'utilizzo delle terapie alternative, sarà presentata in dettaglio nel corso del Convegno Nazionale del CICAP.

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