Il fantasma finisce in tribunale

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Bolzano. Voler far credere all'esistenza dei fantasmi barando può costare caro. Ne sa qualcosa una signora polacca di 42 anni (W. E. le sue iniziali) che per questo motivo il 14 gennaio 2004 è stata condannata a quattro mesi e 15 giorni di carcere con i benefici di legge, nonché al risarcimento delle spese e al pagamento dei danni, dal giudice unico di Silandro (BZ), Stefan Tappeiner.

La cittadina polacca da qualche tempo aveva infatti preso l'abitudine di trascorrere le nottate all'interno delle mura di Castel Coldrano, maniero che sorge a Laces in Val Venosta, provocando fraudolentemente i disturbi tipici che vengono solitamente attribuiti ai fantasmi: cigolii di porte che al mattino si ritrovavano perfettamente sbarrate, schricchiolii dei pavimenti, passi furtivi nei corridoi, ecc. In taluni casi aveva anche prodotto danni ad alcune storiche suppellettili presenti nel castello.

Claudia Santer, la direttrice di un centro di formazione che ha sede nel maniero, residente nel castello stesso, tuttavia, non si è per nulla lasciata intimorire e, rifiutando di credere all'ipotesi del fantasma, si è rivolta ai Carabinieri. Dopo aver installato alcune telecamere all'interno del castello, i militi dell'Arma sono riusciti a riprendere l'improbabile fantasma all'opera. Ingrandendo i fotogrammi è stato possibile identificare la cittadina polacca, residente nello steso paesino nel quale sorge il maniero e il cui marito lavora presso il centro culturale. Da successive indagini i Carabinieri hanno appurato che lo scopo delle insolite attività notturne della signora era quello di spaventare la direttrice del centro culturale nei cui confronti nutriva da tempo rancori personali.

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