Ecco il mistero dei "corpi pietrificati"

  • In Articoli
  • 20-10-2003
  • di Paolo Boschetti

Pavia. Cadaveri pietrificati, corpi incorrotti di santi e vampiri. È questo il nuovo campo di indagine di Luigi Garlaschelli, docente pavese di Chimica e responsabile delle Sperimentazioni per il CICAP, e di Paolo Boschetti, studente iscritto al secondo anno.

Per quanto macabra possa apparire, la pietrificazione dei morti è un argomento che ha riscosso, nel corso dei secoli, forte interesse da parte di scienziati e alchimisti. Tra gli altri se ne occupò il pavese Paolo Gorini (1813-1881). Dopo avere completato gli studi al collegio Ghislieri, Gorini si trasferì a Lodi, città nella quale esiste ancora un museo con cadaveri pietrificati. Garlaschelli ora sta studiando i vari procedimenti.

La figura più misteriosa in assoluto è quella di Girolamo Segato (1792-1836). Influenzato dal ritrovamento delle mummie dei Faraoni, a seguito della spedizione napoleonica in Egitto del 1798, Segato iniziò a studiare questa materia. Alla futura moglie, Isabella, regalò due pesciolini pietrificati. "Non sappiamo quale sostanza utilizzasse - spiega Garlaschelli - poichè portò il proprio segreto nella tomba. Ma ho potuto prelevare un piccolo campione da una mano pietrificata che appartiene a un medico di Biella, e ora farò delle analisi. Altri pezzi si trovano alla Facoltà di Medicina di Firenze: il busto di una fanciulla, uno scalpo, una fetta di salame. Tutto pietrificato. Purtroppo parte del materiale venne danneggiato dall'alluvione del 1966". Segato, che era originario di Sospirolo (Belluno), morì poverissimo a Firenze e venne sepolto nella chiesa di Santa Croce. Sulla sua tomba si legge: "Qui giace disfatto Girolamo Segato da Belluno che vedrebbesi intero pietrificato se l'arte sua non periva con lui". Nativo di Pavia è invece Paolo Gorini.

"Nell'ospedale vecchio di Lodi, città dove sviluppò la propria attività, c'è ancora una stanza con teste tagliate, corpi, mani. Nella piazza di fronte, il basamento della statua che lo raffigura è ornato di scheletri e teschi". In questo caso il metodo utilizzato è noto. Gorini, vicino alle posizioni dei patrioti risorgimentali, incontrò l'opposizione della Chiesa e venne bollato come una specie di scienziato pazzo, tanto che si diffuse la voce che, bussando alla porta del suo laboratorio, si poteva venire accolti da una delle sue mummie.

Altro personaggio "eccentrico" fu il napoletano Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero. "Di lui ci restano le cosiddette "macchine anatomiche", due scheletri scarnificati e ricoperti dal sistema circolatorio. La leggenda vuole che il Principe abbia condotto questi esperimenti sui suoi servi". Infine Francesco Spirito, professore di Ginecologia che lavorava a Siena. "Sottraeva l'acqua ai corpi e poi li impregnava di sali. Rese noto il suo sistema verso la fine degli anni Cinquanta. Della sua opera restano circa settanta esemplari: siamo in contatto con l'Accademia dei Fisiocritici che ci ha consentito di esaminare i pezzi, anche perché ultimamente si stanno rovinando". Lo scopo di Garlaschelli è quello di ripetere in laboratorio questi processi. "Proveremo a pietrificare una bistecca", spiega il docente.

Parallelo è il lavoro di un suo studente, Paolo Boschetti. Il giovane si occupa di corpi incorrotti di santi. Pare che, soprattutto in Umbria, esistano cadaveri di santi che hanno conservato lineamenti quasi perfetti. "Una spiegazione è il processo di cerificazione, o adipocera. In sostanza lo strato di grasso sottocutaneo si trasforma in una sorta di "sapone" insolubile e il cadavere si conserva con il colorito naturale della pelle". Ovvio che fenomeni di questo tipo abbiano fatto sorgere varie leggende. "La figura del vampiro, ad esempio, coincide da sempre con quella di un seduttore. Questo accade poichè i gas liberati dal processo di putrefazione possono, in taluni casi, provocare un'erezione. Il mito del vampiro avrebbe origine da epidemie seicentesche nella zona dei Balcani. Quando alla morte di una persona ne seguivano altre, si credeva che fosse stato il primo morto a "tornare" per uccidere i suoi compaesani. Così si procedeva alla riesumazione per verificare se il corpo si fosse conservato. Cosa che, talora, accadeva, confermando i sospetti di vampirismo". Obbiettivo della ricerca è fornire spiegazioni scientifiche a fenomeni che, specie in passato, sono stati letti come soprannaturali.

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