La magia non salva Otelma dalla condanna

Genova. Il giudice Isabella Silva, del tribunale civile, ha condannato il "Divino Otelma" alla restituzione di nove milioni a un cliente che gli erano stati versati per un "intervento programmato", mirato cioè al riallacciamento di una relazione sentimentale che si era interrotta, mediante riti magici. Otelma era stato citato dopo che, fallito il ricongiungimento, si era rifiutato di restituire il denaro. Il presunto mago infatti sosteneva di avere il solo obbligo di svolgere determinati riti magici, non quello di garantire il risultato positivo.

Il giudice è stato di diverso avviso. Spiegando nella sentenza che il versamento di una somma così ingente "non possa essere altrimenti giustificata che dall'assunzione da parte del Divino Otelma di una precisa e chiara obbligazione di risultato".

Il tribunale ha annullato inoltre il contratto stipulato tra il mago e il suo cliente perché determinate prestazioni, di cui è difficile stabilire il confine tra scienza e occulto, sono materialmente e obiettivamente irrealizzabili. Otelma ha dovuto anche rimborsare le spese di giudizio, circa sei milioni delle vecchie lire.

 

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