Arthur C. Clarke: il visionario

  • In Articoli
  • 24-08-2002
  • di Emiliano Farinella

Arthur Charles Clarke nasce a Minehead, cittadina inglese del Somerset, nel 1917. Molto giovane inizia a lavorare per la British Interplanetary Society appassionandosi alle nascenti ricerche aerospaziali. Combatte la seconda guerra mondiale nella RAF, l'aeronautica inglese, dove partecipa ai primi esperimenti radar.

Al termine della guerra Clarke pubblicherà un articolo scientifico destinato a fornirgli molta fama, ma nessun ritorno economico, "Extra-terrestial Relays", in cui l'autore discute della possibilità di posizionare in orbita geostazionaria dei satelliti per le telecomunicazioni. L'idea è notevole, e trova oggi larghissimo impiego. A opportuna altezza e velocità è possibile inserire una massa in orbita sopra l'equatore in modo che giri intorno alla Terra alla stessa velocità con cui la Terra ruota su se stessa. È possibile dunque mettere in orbita un satellite facendo sì che da Terra esso sembri sempre fermo nel cielo, e possa essere sfruttato per far passare comunicazioni tra punti distanti della Terra che non si vedono tra loro poiché oscurati dall'orizzonte. Questa intuizione gli fruttò grandi riconoscimenti nel mondo della ricerca scientifica: la medaglia d'oro del Franklin Institute, il Premio Lindbergh, una borsa di studio del King's College di Londra. Forse la gratificazione più importante gli viene concessa dall'Associazione Astronomica Internazionale, che battezzò ufficialmente l'orbita geostazionaria a 42.000 chilometri "Orbita di Clarke".

Nel 1948 Clarke ottiene il First Class Honor, un importante titolo accademico inglese, in Matematica e Fisica presso il King's College di Londra. A partire dagli anni Cinquanta inizia ad occuparsi di meteorologia e di esplorazione oceanica. A partire dagli anni Sessanta inizia il suo periodo migliore come scrittore, producendo alcuni tra i suoi migliori romanzi e collaborando con Kubrick per la realizzazione di 2001 Odissea nello spazio.

Clarke è un personaggio che ha fatto del rigore scientifico e della precisione uno stile di vita, e di questo stile sono impregnate tutte le sue opere. Razionalista convinto non vuole che il piano fattuale e fantastico vengano miscelati, e lo dichiara apertamente ne Le fontane del paradiso, dove scrive: "Lo scrittore ha il dovere di separare, nelle sue opere, ciò che è reale da ciò che è frutto di fantasia. Lo scrittore di fantascienza ha questo stesso dovere, elevato al quadrato".

Uno dei suoi primi romanzi di rilievo è stato Le sabbie di Marte. Il libro racconta la futura colonizzazione di Marte, la costruzione delle prime città, e finalmente la definitiva "terraformazione" del pianeta rosso. Successivamente Clarke scrisse Le guide del tramonto, romanzo molto apprezzato da critici e lettori che inizia con l'improvvisa comparsa sulle principali metropoli mondiali di enormi astronavi aliene (scena citata numerose volte al cinema). Gli alieni, i superni, comunicano di essere venuti a prendere possesso della Terra, e tale è la loro superiorità tecnologica da rendere ogni resistenza inutile. Dopo 50 anni di governo gli alieni svelano finalmente i loro piani dichiarando di essere venuti sulla Terra per traghettare l'umanità verso "un superiore livello di vita". E tutto ciò con delle solide basi materiali e razionali!

Forse una delle migliori opere di Clarke è stata proprio Le fontane del paradiso, romanzo che vede protagonista l'ingegnere cui si deve il ponte sullo stretto di Gibilterra e che si trova qui alle prese con un sogno ancora più grande, la costruzione del primo ascensore orbitale. La tecnologia chiave che rende possibile questo progetto è un robusto cavo monomolecolare che renderebbe possibile arrampicarsi da terra sino alla base dell'ascensore posta in orbita geostazionaria intorno alla Terra. Un modo economico e rivoluzionario per inviare persone e materiale nello spazio. Non bastasse questo progetto titanico, il colpo di scena si ha quando fa la sua comparsa una sonda aliena automatica che con la sua sola comparsa sconvolge la vita dei terrestri.

Il ciclo di Rama di Clarke non può essere non citato. L'idea dalla quale prende il via il ciclo nel primo romanzo Incontro con Rama è estremamente affascinante: un oggetto misterioso solca molto velocemente il sistema solare, e solo una navetta già in orbita può avvicinarlo in tempo utile e scoprire di cosa si tratta. L'oggetto misterioso è un manufatto alieno, un enorme cilindro che racchiude dentro di sé un intero microcosmo. Gli uomini che lo raggiungono riescono a penetrarvi e a portare avanti una frettolosa esplorazione, ma i misteri di Rama rimangono tutti per intero quando poco dopo saranno costretti ad abbandonarlo mentre il manufatto alieno prosegue la sua corsa e si allontana dal sistema solare.

e-mail:[email protected]

accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',