Umberto Eco e Tiziano Sclavi parlano del CICAP

Umberto Eco, semiologo e scrittore, e Tiziano Sclavi, scrittore e papà del fumetto Dylan Dog, hanno di recente scambiato un'interessante chiacchierata ripresa nel libro Dylan Dog: indocili sentimenti, arcane paure (EuresisEdizioni). Perché lo diciamo? Prima di tutto perché Eco e Sclavi sono due convinti sostenitori dell'attività del CICAP e poi perché nella loro chiacchierata trattano anche di temi di particolare interesse per i nostri lettori. Ne riportiamo di seguito un brano:

ECO: "Senta un po', Sclavi: io sono un collezionista di libri antichi che riguardano l'alchimia e le questioni magiche, ma sono un collezionista "ateo"; che non crede nelle cose che colleziona; anzi, le colleziono proprio perché amo collezionare cose false. Naturalmente ho rapporti con librai antiquari specializzati in questi argomenti e una volta ho chiesto a uno di loro: "Ma lei crede in quello che vende?", e lui mi ha risposto: "All'inizio, no... Ma, sa, continuando ad avere un certo tipo di clientela, continuando a leggere un certo tipo di testi frequentando un certo ambiente, devo dire di sì... Ora ci credo un po' di più". Allora, il papà di Dylan Dog crede nell'occulto di cui scrive?

SCLAVI: "No. Anzi, viene detto esplicitamente che l'occulto, il misterioso, il demoniaco vanno benissimo per le opere di fantasia, ma che la realtà è ben altra cosa. Nella serie ho inserito un personaggio, il professor Adam, che è un po' il simbolo del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) di cui sia io che Lei facciamo parte. Se devo fare un'eccezione, la faccio per gli Ufo: non ci credo, ma ci spero. Tutto il resto è accettabilissimo nelle storie di fantasia, non certo se serve per spillare soldi alla gente, come nel caso dei "maghi" a pagamento, dei "guaritori"...".

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